Pillola: alleata contro il Covid, ma non sostituisce il vaccino

«È un’arma in più per combattere il virus. Serve nei casi meno gravi e per essere efficace va usata il prima possibile, appena si manifestano i sintomi, entro cinque giorni. Ma non va considerata un mezzo in sostituzione della vaccinazione. È un’integrazione alla strategia di immunizzazione che resta la strada maestra».
Un giudizio unanime tra gli infettivologi sulla pillola anti-Covid molnupiravir che ieri è stata consegnata alla Farmacia interna del Civile. Ospedale di riferimento, il nostro, insieme al Sacco di Milano e, per questo, oltre alle prime cinquanta confezioni destinate a pazienti nelle prime fasi dell’infezione da SarsCov2, riceverà nei prossimi giorni dalla Regione - oggetto della distribuzione nazionale a cura della struttura commissariale diretta dal generale Figliuolo - altre 500 scatole per rifornire tutti gli ospedali della Lombardia orientale.
Nei giorni del disincanto nei confronti di una pandemia che sembra non aver fine - anche se finirà, perché tutte le pandemie hanno avuto un inizio ed una fine, lo insegna la storia - la disponibilità di quella che, ottimisticamente, è stata definita «pillola anti-Covid» consente di guardare al futuro con minore apprensione. Due sono i primi aspetti vantaggiosi da analizzare. Innanzitutto, che si tratta del primo antivirale specificamente disegnato contro il SarsCov2. Poi, che è un farmaco a somministrazione orale (se ne devono assumere quattro compresse da 200mg due volte al giorno per cinque giorni consecutivi). Vantaggi che si raggiungono ad una condizione: l’antivirale deve essere somministrato il prima possibile, idealmente entro cinque giorni - meglio ancora se entro tre - dalla comparsa dei sintomi del Covid-19.
E qui potrebbero insorgere problemi se i pazienti candidati alla terapia antivirale, che deve essere somministrata dallo specialista infettivologo in ospedale, ma che deve essere assunta a domicilio, non avranno la possibilità di accedere rapidamente ai test molecolari. Un «collo di bottiglia» da evitare, visto che il fattore tempo è determinante, con un possibile percorso preferenziale per le persone selezionate dai medici di medicina generale ed indirizzate alle Malattie Infettive dell’Ospedale Civile diretta dal professor Francesco Castelli. Ai medici sul territorio in queste ore stanno giungendo indicazioni dalla Regione sulle modalità operative sia per la segnalazione sia per l’esecuzione del test di positività dell’assistito. In questo scenario, di certo vi è che il ruolo della medicina del territorio sarà decisivo.
I risultati degli studi clinici sul farmaco della Msd, l’azienda produttrice (negli Stati Uniti e in Canada è conosciuta con il nome di Merck) hanno fornito, al momento, «soddisfacenti» risposte di efficacia: il 30% in meno di ricoveri e di decessi per Covid-19 tra i pazienti trattati. Anche se la reale efficacia clinica del nuovo antivirale si scoprirà dal suo utilizzo, dunque dai grandi numeri a fronte di quelli «relativi» dello studio di fase 2 e 3 pari a 1.447 pazienti arruolati, tra trattati e gruppo di controllo.
«È tuttavia possibile affermare, con i dati ora a disposizione, che la somministrazione precoce di un antivirale quale molnupiravir possa cambiare significativamente la prognosi della malattia, con evidenti ricadute sia sulla salute individuale sia sulla capacità dei sistemi sanitari di reggere l’urto - afferma Pierluigi Viale, ora direttore Malattie Infettive al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, in passato infettivologo al Civile e Università degli Studi di Brescia -. Due concetti sono ormai condivisi rispetto all’infezione da SarsCov2: la fase virale della malattia è in genere di breve durata e l’entità della carica batterica è ciò che condiziona l’esito e, quindi, il rischio di progressione della malattia. Quindi è importante intervenire tempestivamente. Ad oggi le opzioni terapeutiche disponibili sono due: la terapia con anticorpi monoclonali specifici in grado di anticipare la risposta adattiva e i farmaci antivirali. Tra questo ultimi c’è il molnupiravir che agisce inibendo la replicazione virale».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
