Picchiata, rapinata e filmata dalla baby gang a Mompiano

L’episodio domenica pomeriggio, Polizia al lavoro per identificare i ragazzini
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L'aggressione di Mompiano
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Una ragazzina picchiata, insultata e gettata a terra. Il video non mostra molto altro ma da tre giorni la Polizia di Stato è al lavoro per capire cosa sia successo prima e dopo e chi abbia colpito con violenza la giovanissima. E perché. Un’idea però precisa la ha già il padre della ragazza che inviando in redazione il video ha spiegato che gli aggressori, tutti minorenni, tra cui anche alcune ragazze, l’hanno «accerchiata per bullizzarla più che per rapinarla». L’episodio è accaduto domenica nel tardo pomeriggio.

Attorno alle 19.30 la centrale operativa della Questura ha ricevuto la segnalazione, da parte di alcuni residenti di Mompiano, di una maxi rissa tra ragazzini in piazzale Vivanti, nei pressi della fermata della metropolitana «Mompiano». La pattuglia è arrivata in pochi minuti ma i lampeggianti blu hanno probabilmente scatenato il fuggi fuggi generale. A terra, contusa e spaventata, c’era una ragazza minorenne che ha raccontato di essere stata aggredita e di essere stata derubata del cellulare. Non solo.

Spinte e ceffoni sarebbero arrivati anche ad altri ragazzi che, vista la scena, hanno provato a calmare gli animi. La ragazzina, stando a quanto ricostruito dalla Polizia, non conoscerebbe le persone che l’hanno aggredita e questo rende più complicato la loro identificazione. Per questo nelle scorse ore la Questura ha acquisito i filmati delle numerose telecamere di videosorveglianza della metropolitana ma anche quelle nel quartiere e tutti i video apparsi sui social o circolati nelle chat che è stato possibile intercettare per provare a dare un nome e un volto a ciascuna delle persone che hanno aggredito e rapinato la ragazza.

Solo la settimana scorsa la Polizia Locale aveva eseguito una ordinanza di messa in comunità ai danni di un 14enne che aveva rapinato e aggredito alcuni coetanei nella stessa zona. Insieme a lui erano stati individuati altri minori che nel branco menavano le mani ma, avendo meno di 14 anni, non era possibile imputarli. Le indagini dunque proseguono per capire chi provi a far da padrone nel quartiere.

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