A 14 anni rapina coetanei: preso. Nella banda anche una ragazza

Sono stati identificati tutti. E sono almeno in quattro a dettare i movimenti ad un gruppo più ampio. Ma solo uno di loro è stato raggiunto da un provvedimento cautelare perchè tutti gli altri hanno meno di 14 anni e dunque non sono imputabili. Anche se gli agenti della Polizia Locale hanno raccolto elementi precisi in cui si ricostruiscono nel dettaglio i loro comportamenti, e configurano appieno i reati per cui l’amico si trova ora in comunità a disposizione della magistratura per i minorenni.
Con una indagine serrata durata alcune settimane il nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Brescia ha individuato il gruppetto di ragazzini, poco più che bambini, che all’inizio di agosto hanno messo a segno almeno due rapine ai danni di coetanei nei parchi di Mompiano e Casazza. Uno di loro, classe 2006, è stato raggiunto da una misura cautelare e collocato in comunità mentre gli altri tre, identificati, non sono imputabili perchè minori di 14 anni all’epoca dei fatti.
L’indagine non è ancora chiusa e non è detto che il numero di ragazzi coinvolti non possa ulteriormente crescere. Agli atti è finito prima di tutto un episodio accaduto nel tardo pomeriggio del 4 agosto quando il gruppo, attraversando un parco di Casazza, si era trovato davanti alcuni ragazzini che portavano le biciclette a mano. Li hanno circondati e bloccando i manubri delle bici gli hanno cominciato a chiedere con insistenza se avessero un euro. Alla risposta negativa sono pariti i calci per indurre le vittime designate a mollare il proprio mezzo. In due hanno ceduto e le biciclette sono andate via con una parte del gruppo e le avevano abbandonate in una via poco distante avendo visto passare una pattuglia della Polizia Locale.
Solo pochi minuti dopo un secondo episodio, ancora più cruento. Il gruppo di bulli si è diretto spedito verso alcuni ragazzini che stava seduto su un muretto e, con arroganza, ha chiesto nello specifico di uno di loro. Quando quello si è alzato lo hanno preso in disparte insultandolo e lo hanno aggredito: in tre lo hanno costretto a mettersi a terra e baciare le scarpe sporche. I suoi amici hanno cercato di difernderlo ma sono stati tenuti a distanza.
É stato in questo frangente che anche la ragazza del gruppo ha mostrato la sua piena partecipazione: ha bloccato alle spalle un altro dei ragazzini del gruppo e dandogli dei calci nelle ginocchia lo ha costretto a piegarsi a terra. Ha provato a rialzarsi ma ancora la ragazza lo ha preso per il collo per immobilizzarlo mentre un altro dei bulli gli ha preso lo zainetto, aperto il portafogli e sfilato una banconota da 10 euro.
Un’altra delle vittime ha provato a reagire ed è stata la stessa ragazza a porgere un coltellino svizzero aperto ad uno degli amici che, puntandolo al petto di quello che provava ad opporsi, ha minacciato senza messi termini: «Stai fermo altrimenti ti infilzo».
Nelle cinque pagine in cui il Tribunale per i minorenni chiarisce la necessità di misure cautelari per i minorenni imputabili per rapina aggravata, si legge che «la dinamica dei fatti e le modalità esecutive degli stessi induce a ritenere (...) che siano i leader negativi di un branco di giovanissimi dediti a soprusi con modalità violente nei confronti dei coetanei, sprezzati delle regole del vivere civile, dell’autorità, della dignità altrui»). Ma non solo. Secondo il Gip per i minorenni «approfittando della forza intimidatrice del gruppo umiliano, agiscono violenza fisica, si appropriano di beni altrui e seminano terrore». Al vaglio della Polizia Locale ci sono ulteriori episodi segnalati nella stessa zona ma anche in centro storico che potrebbero portare ad individuare altri gruppi di ragazzini che approfittano del numero per colpire i più deboli.
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