Parco delle colline, via al ripristino ambientale post supercelle

Sono partiti i lavori per mettere una pezza ai danni causati nell'estate del 2019 a causa del maltempo
Uno scorcio dell’area su cui è previsto l’intervento - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio dell’area su cui è previsto l’intervento - © www.giornaledibrescia.it
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A distanza di circa due anni e mezzo dalle supercelle temporalesche che hanno investito la città di Brescia nell’agosto del 2019, sono partiti i lavori di ripristino ambientale di alcune aree boschive devastate dalla tempesta, incluse nel Parco delle colline: a ridosso dell’asta del Mella e il bosco della Badia.

«Purtroppo - spiega l’assessore all’Ambiente, Miriam Cominelli - i temporali hanno avuto gravi conseguenze su alcune aree in particolare e per questo abbiamo deciso di intervenire. Oltre a ripulire il sottobosco e togliere le piante schiantate a causa delle trombe d’aria, alla Badia andremo a posare nuove piante per ripopolare il bosco». Per il ripristino dei boschi danneggiati, nel 2020 l’Amministrazione comunale ha potuto beneficiare del finanziamento previsto dal bando regionale «Creazione di nuovi boschi, miglioramento dei boschi esistenti e per i territori di pianura e collina».

L’intervento

La verifica del parco in vista del ripristino - © www.giornaledibrescia.it
La verifica del parco in vista del ripristino - © www.giornaledibrescia.it

In tutto sono stati stanziati 123mila euro, 98mila dei quali serviranno per i lavori forestali della particella 14 (Mella Sud/parte nord) e della particella 8 (bosco della Badia) del Piano di Assestamento Forestale del Comune di Brescia, in tutto 19 ettari. Nell’area del fiume Mella, posta a ridosso della zona industriale, si sono resi necessari dei tagli per eliminare le piante danneggiate e compromesse dalla caduta delle piante, mentre nel bosco di Sant’Anna, ritenuto molto interessante dal punto di vista ambientale e ecologico grazie alla presenza di farnie, cerri e roveri, oltre alla rimozione delle piante rovinate, saranno messe a dimora 1200 piante giovani di querce, carpini, frassini ed altre specie, per facilitare il rinnovo del bosco.

«Il lavoro che abbiamo iniziato - afferma Graziano Lazzaroni, agronomo e direttore del Parco delle Colline - ci consentirà di mettere in sicurezza il bosco allontanando tutte le piante che non hanno futuro. Questo consentirà anche di diradare questo bosco artificiale mettendolo in condizioni di crescere più armoniosamente e con una prospettiva di maggior durata». Il secondo intervento (25mila euro) riguarda invece il ripristino ambientale, ecologico e funzionale del bosco sempre della particella 14 ma la parte sud, che ha valenza ambientale oltre che turistico-ricreativa. Il lavoro, che interessa cinque ettari, aiuterà questi ecosistemi a superare gli eventi di disturbo, accelerando i processi necessari a raggiungere una fase di assetto stabile.

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