Parco delle cave, un «patto» per la gestione di nuove attività

In Commissione ambiente inizia l’iter per scrivere il «patto» del Plis, ma restano i nodi fondi e gestione
Parco delle cave, un «patto» per la gestione di nuove attività © www.giornaledibrescia.it
Parco delle cave, un «patto» per la gestione di nuove attività © www.giornaledibrescia.it
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Chi è interessato, alzi la mano. Perché di qui ad aprile la gestione delle attività - e conseguentemente del dossier manutenzione - dovrà essere definita. L’obiettivo? Riuscire a fare debuttare il Parco delle cave «dinamico» con l’arrivo della bella stagione.

Tradotto: per l’estate la Loggia punta a presentare alla città la gestione collegiale dell’area, così da intrecciare, anche nell’offerta, le diverse vocazioni del polmone verde più esteso d’Europa: da quella naturalistica a quella didattica, passando per «l’anima» sportiva.

A presentare la prima bozza di quello che sulla carta si chiama (non a caso) «Patto per il parco delle cave» è stata l’assessore Miriam Cominelli, che ha scelto di avviare l’iter in Commissione ambiente per ascoltare - prima di arrivare alla stesura definitiva - le istanze e le sollecitazioni dei consiglieri.

Per l'amministrazione è considerato un progetto prioritario, ma si vuole prima capire quante associazioni, privati e società sportive siano disponibili a sottoscrivere il patto di collaborazione. Strumento che, oltre a definire quali e in che tempi verranno svolte le attività, stabilirà poi anche l’agenda della manutenzione degli spazi, in parte in capo a chi andrà a gestirli.

Quale l’iter? A seguito della pubblicazione del Patto sia enti, associazioni e privati sia i Comuni contermini Castenedolo, Rezzato e Borgosatollo potranno aderire. Tante le sollecitazioni arrivate dai consiglieri, dalla necessità di trasformare lo spazio in parco regionale per incassare fondi preziosi per la gestione alla formulazione di un piano di sviluppo e di un piano economico, anche sul fronte della gestione; dall'individuazione anche di un’area feste con una cucina a norma, spazio di cui Brescia ha bisogno al coinvolgimento dell’Università, in particolare dei ricercatori di agraria e dell'istituto Pastori.

Intanto al Parco delle cave è in arrivo un parcheggio di 50 posti.

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