Omicidio di Nuvolento, Romano Fagoni ucciso dalla moglie con sei coltellate

La lite è scoppiata a tavola mentre la famiglia stava cenando: a chiamare i soccorsi è stato il figlio di 15 anni
La casa a Nuvolento dove è avvenuto l'omicidio - © www.giornaledibrescia.it
La casa a Nuvolento dove è avvenuto l'omicidio - © www.giornaledibrescia.it
AA

La lite è scoppiata all’improvviso, mentre la famiglia cenava. Purtroppo in quella casa non era un evento raro e anzi, nel corso della notte in caserma, vicini e parenti hanno raccontato anni di insulti, minacce e schiaffi. Quando ha visto la lama puntata verso lei e suo figlio non ha capito più nulla, ha preso il coltello da macellaio che aveva sul lavandino e si è scagliata contro il marito: sei coltellate alla gola. E lo ha ucciso nella cucina della casa dove vivevano insieme.

Saranno le indagini a stabilire se si sia trattato dell’esasperazione per anni di maltrattamenti, di una lite degenerata oppure di un tentativo di difendersi da una aggressione.

Famiglia distrutta

C’è l’ombra di maltrattamenti taciuti, di insulti nascosti e di disperazione che scoppia nel modo più incontrollato e terribile nella vicenda venuta alla luce la scorsa notte al civico 20 di via Carlina a Nuvolento. Raffaella Ragnoli, 57 anni ha ucciso con sei fendenti alla gola vibrati con un coltello da cucina il marito Romano Fagoni di 60 anni: tutto è avvenuto mentre stavano mangiando insieme al figlio di 15 anni, è stato lui a chiamare i soccorsi e a raccontare per primo quello che era accaduto. Poi anche la madre ha preso il telefono e parlato con la centrale di emergenza.

Il cuore di Romano batteva ancora quando medici e infermieri sono entrati nella piccola corte ma la situazione era già compromessa e i tentativi di rianimarlo non sono bastati, è morto in casa, non c'è stato il tempo di trasferirlo in ospedale.

La coppia in una foto pubblicata su Facebook nel 2017
La coppia in una foto pubblicata su Facebook nel 2017

Per tutta la notte e poi di nuovo nella giornata di ieri i carabinieri della Stazione di Nuvolento, con il supporto della Compagnia di Brescia e del Nucleo investigativo coordinati dal magistrato di turno Flavio Mastrototaro hanno raccolto testimonianze ed elementi. La coppia era sposata dai primi anni ’90 e aveva avuto due figli. La ragazza più grande vive e lavora a Gardone Riviera mentre il ragazzo più giovane vive con i genitori. Recentemente aveva vinto un premio letterario per i racconti che scriveva.

Il clima in casa non era sereno e negli ultimi tempi le discussioni si erano incentrate anche su temi economici: dopo un periodo di malattia Romano lavorava saltuariamente, assisteva insieme alla sorella, l’anziana madre che abita al piano di sotto mentre Raffaella si arrangiava facendo i mestieri in paese.

La lite

All’inizio di gennaio Romano aveva avuto un infarto: quando era stato dimesso i medici gli avevano prescritto un regime alimentare misurato e proprio attorno a questo tema è scoppiata la lite sabato sera: da una parte moglie e figlio che lo pregavano di seguire le indicazioni, dall’altra il marito che difendeva le proprie scelte. Al culmine della discussione Romano avrebbe preso il coltello con cui stava cenando e lo avrebbe mostrato a moglie e figlio con un avvertimento «Volete vivere?».

A quel punto è accaduto l’irreparabile. Raffaella avrebbe preso il grosso coltello da cucina che aveva sul lavandino e con quello ha colpito almeno sei volte il marito alla gola, provocando le profonde ferite che non gli hanno lasciato scampo. Per la donna si sono aperte le porte del carcere di Verziano, nelle prossime ore sarà interrogata per la convalida del provvedimento.

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato