Omicidio di Nuvolento, il sindaco: «Non giudicare frettolosamente»

Lo sgomento dei vicini di casa «I litigi c’erano, nessuno avrebbe mai immaginato»
La coppia in una foto pubblicata su Facebook nel 2017
La coppia in una foto pubblicata su Facebook nel 2017
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Un paese scosso e incredulo Nuvolento, che si è risvegliato ieri mattina con la notizia tragica dell’uccisione di Romano Fagoni per mano della moglie, Raffaella Ragnoli. In via Carlina c’è poca voglia di parlare, chi conosceva la coppia assicura che nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa del genere.

«È un grande dolore perché conosco la famiglia - afferma Giovanni Santini, sindaco del paese -. Non me lo sarei aspettato soprattutto da lei, sempre disponile per la parrocchia e anche per il Comune, quando aveva aiutato per il pedibus. Lei si vedeva molto in paese, era attiva per la comunità, lui molto meno», aggiunge.

«Erano persone tranquille» spiega Bruno, che ha accompagnato sua moglie a casa di Angela, la madre di Romano Fagoni, amica di famiglia. «Ci salutavamo quando ci incontravamo - afferma - e non immaginavamo che potesse succedere una cosa così. Erano persone normali, ma non posso dire altro», aggiunge, quasi a voler difendere la privacy dei vicini di casa. La dirimpettaia dei Fagoni, una donna anziana che conosce bene la famiglia, si affaccia dalla finestra con le lacrime agli occhi, turbata dalla notizia, spaventata dalle urla che arrivavano dalla casa dei vicini.

«I litigi c’erano - spiega - ma come può succedere in ogni famiglia. Ci sono le discussioni – aggiunge – ma nessuno avrebbe mai immaginato una cosa del genere». Opinione confermata dalle parole del sindaco, secondo cui «se c’erano tensioni tra loro erano ben nascoste tra le mura domestiche perché non abbiamo mai saputo nulla».

Via Carlina è una strada stretta che dall’incrocio tra via Monticelli e via Ombrini, si inerpica su per una collinetta per raggiungere un pugno di case, ma non tutti si conoscono. Anche i social si sono scatenati, con parole che fanno «inorridire» scrive il primo cittadino, che invita a «non giudicare frettolosamente. Raffaella - conclude - si porterà dentro questo dolore. Sono vicino anche ai figli, soprattutto al 15enne che ha visto tutto. A lui va il mio abbraccio più grande».

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