Oltre mille chilometri di piste ciclabili: Brescia sempre più bike friendly

Molto c’è ancora da fare, soprattutto rispetto agli standard del nord Europa, ma c’è voglia di diventare una provincia a misura di ciclista
A picco sul lago. La spettacolare pista ciclabile di Limone, amatissima dai turisti
A picco sul lago. La spettacolare pista ciclabile di Limone, amatissima dai turisti
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Oltre 120 km di piste nell’area gardesana, 220 lungo la ciclovia dell’Oglio, un centinaio di km ciclopedonali urbani a Brescia. Poi una miriade di altre tratte, lunghe e corte, alcune cortissime, per brevi spostamenti nei paesi. Difficile quantificare quanti km di ciclabili attraversano il territorio bresciano, forse 1.000, forse più. Molto c’è ancora da fare, soprattutto rispetto agli standard del nord Europa, ma a Brescia c’è davvero voglia di diventare una provincia a misura di ciclista.

E nella Giornata mondiale della bicicletta che si è celebrata il 3 giugno il Broletto annuncia la volontà di puntare con sempre maggior convinzione sulla mobilità sostenibile, costituendo un ufficio dedicato, facente capo ai settori viabilità e pianificazione. «Tutti i Comuni - dice Massimo Vizzardi, consigliere provinciale delegato a lavori pubblici e infrastrutture - sono intenzionati a investire sulla mobilità dolce e bussano alla porta della Provincia per chiedere un coordinamento sui progetti strategici. L’ufficio dovrà occuparsi di questo, oltre che predisporre un precisa mappatura delle infrastrutture per la mobilità ciclabile, che consideriamo strategica non solo dal punto di vista turistico, ma anche per la vivibilità quotidiana del nostro territorio».

Progetti

Cicloturismo. Sul Garda è un vero e proprio boom
Cicloturismo. Sul Garda è un vero e proprio boom

Le due ruote a pedali sono la mobilità del futuro: non inquinano, fanno bene alla salute, liberano le strade e le città dal traffico. Ma è un futuro non ancora a portata di mano. C’è ancora tanta strada da fare. Qualcosa però si muove. Tra i grandi progetti strategici sul tavolo, ricorda Vizzardi, «c’è la ciclovia Brescia-Bergamo per celebrare le due città capitali della cultura 2023, per la quale sono stanziati 3 milioni.

Inoltre seguiamo la progettazione del tratto Limone-Tremosine della ciclovia del Garda, per il quale è stanziata una decina di milioni, mentre la Regione si occupa dei tratti nel basso lago. Nell’ambito del Pnrr abbiamo sottoposto al Ministero dei trasporti l’ipotesi di una rete di ciclabili che dal basso Sebino attraversino la Franciacorta fino ad arrivare al Parco dell’Oglio. È un progetto da 45 milioni per il quale aspettiamo un segnale dal ministero. Poi - conclude Vizzardi - ci sono il progetto Greenway per la Valle Trompia e la Valsabbia, la ciclabile di Santa Giulia e una miriade di altri piccoli interventi comunali per i quali stiamo finanziando progetti di fattibilità».

Passi avanti

Sicurezza. Un tratto di pista ciclabile protetto dalla strada
Sicurezza. Un tratto di pista ciclabile protetto dalla strada

Anche nelle aree a maggior vocazione turistica, come il Garda, c’è la volontà di incentivare l’uso della bicicletta, non solo per motivi escursionistici o sportivi, ma anche come alternativa, là dove possibile, agli spostamenti in auto, soprattutto sulle brevi distanze. «Presto - dice Massimo Ghidelli, presidente di Garda Lombardia - pubblicheremo nuovo materiale dedicato al settore bike, che non consideriamo più esclusivamente confinato all’ambito sportivo, ma come un nuovo modo per fruire il territorio, in funzione di quella sostenibilità che è ormai il mantra di ogni politica europea e nazionale».

Servizi

Su un Garda sempre bike friendly, va detto, si stanno facendo significativi passi in avanti anche sul fronte dei servizi per il cicloturista: colonnine di ricarica per le e-bike, noleggi, bike room negli hotel per mettere a nanna la due ruote, guide e accompagnatori. Secondo dati del rapporto Isnart-Legambiente Bike Summit, nell’ultimo anno pre Covid, il 2019, il cicloturismo ha generato circa 55 milioni di pernottamenti, pari al 6,1% di quelli complessivamente registrati in Italia. La bici, insomma, può far scendere le emissioni inquinanti, ma anche far salire l’economia.

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