Oggi è San Paolo VI: «Papa Francesco si ispira a Montini»

Il cardinal Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi: «Bergoglio conosce a memoria le encicliche del pontefice di Concesio»
Loading video...
IL RICORDO IN SAN FRANCESCO
AA

«Ho affidato la mia porpora a san Paolo VI». Subito dopo la celebrazione nella quale ha ricevuto la berretta porpora il cardinale Marcello Semeraro è sceso nelle grotte vaticane si è inginocchiato a pregare davanti alla tomba del pontefice bresciano. Nel 2013 papa Francesco lo ha chiamato a ricoprire il ruolo di segretario del Consiglio dei cardinali, il 15 ottobre scorso lo ha voluto in Curia come Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, nel Concistoro del 28 ottobre papa Bergoglio lo ha creato cardinale. Il porporato ha un rapporto molto profondo con Giovanni Battista Montini, «Paolo VI - spiega il cardinale Semeraro - è il santo della mia vita sacerdotale, ma è anche il santo da cui ho appreso come si ama, come si dona la vita per la Chiesa», che proprio oggi celebra nel calendario liturgico il pontefice di Concesio. Lo stesso legame, sottolinea il porporato, «che unisce papa Francesco a san Paolo VI, dal punto di vista spirituale Bergoglio lo considera suo padre».

Il legame. C’è anche un altro motivo per un legame così speciale, il cardinale Semerao dal 2004 è infatti il Vescovo di Albano, diocesi in cui si trova la tenuta papale di Castel Gandolfo, proprio quel palazzo dove Giovanni Battista Montini morì il 6 agosto del 1978. «Nella diocesi di Albano - continua il cardinale Semeraro - tutto parla di Paolo VI, era un luogo a cui lui era particolarmente legato, moltissime strutture ecclesiastiche sono state volute proprio da lui. Tutti i paesi, i centri di questa diocesi parlano della sua presenza e per me è un grande stimolo a far bene. Ogni anno ho celebrato la messa in suo suffragio nella chiesa parrocchiale». Il cardinale Semeraro, profondo conoscitore del pensiero montiniano, segnala anche i discorsi e le omelie che teneva a braccio, «le sue parole erano sempre cariche di amore e consapevolezza, sapeva arrivare al cuore di tutti»; in questi anni a capo della diocesi di Albano, prosegue il porporato, «ho potuto constatare che tutti i paesi parlano della presenza di papa Montini, lo si percepisce ancora oggi anche nelle parole di devozione sincera delle persone che vivono nella zona».

Paolo VI Santo, piazza San Pietro gremita di fedeli bresciani
Paolo VI Santo, piazza San Pietro gremita di fedeli bresciani

La stima. Beatificandolo il 19 ottobre 2014, Francesco disse: «Nei confronti di questo grande Papa, di questo coraggioso cristiano, di questo instancabile apostolo, davanti a Dio non possiamo che dire una parola tanto semplice quanto sincera ed importante: grazie! Grazie nostro caro e amato papa Paolo VI! Grazie per la tua umile e profetica testimonianza di amore». Sempre papa Bergoglio lo ha canonizzato il 14 ottobre 2018. «Papa Francesco mi ha raccontato - continua il cardinale Semeraro - che avrebbe voluto canonizzare Paolo VI come martire per tutto quello che soffrì nel suo pontificato».

Tra gli ispiratori di Bergoglio c’è sicuramente il suo predecessore bresciano, papa Francesco non ne fa certo mistero: la Chiesa in uscita, la Chiesa sinodale, cioé quella del camminare insieme, la Chiesa che scruta i segni dei tempi, più compagna di viaggio che fredda precettrice. «Papa Francesco - conclude il cardinale Semeraro - conosce a memoria l’esortazione apostolica Evangeli nuntiandi di Montini, basta leggere l’Evangelii gaudium per rendersene conto». La Chiesa di Paolo VI, quel sogno della civiltà dell’amore, prosegue nel pontificato di papa Francesco.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato