Oggi è San Paolo VI: «Papa Francesco si ispira a Montini»
«Ho affidato la mia porpora a san Paolo VI». Subito dopo la celebrazione nella quale ha ricevuto la berretta porpora il cardinale Marcello Semeraro è sceso nelle grotte vaticane si è inginocchiato a pregare davanti alla tomba del pontefice bresciano. Nel 2013 papa Francesco lo ha chiamato a ricoprire il ruolo di segretario del Consiglio dei cardinali, il 15 ottobre scorso lo ha voluto in Curia come Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, nel Concistoro del 28 ottobre papa Bergoglio lo ha creato cardinale. Il porporato ha un rapporto molto profondo con Giovanni Battista Montini, «Paolo VI - spiega il cardinale Semeraro - è il santo della mia vita sacerdotale, ma è anche il santo da cui ho appreso come si ama, come si dona la vita per la Chiesa», che proprio oggi celebra nel calendario liturgico il pontefice di Concesio. Lo stesso legame, sottolinea il porporato, «che unisce papa Francesco a san Paolo VI, dal punto di vista spirituale Bergoglio lo considera suo padre».

La stima. Beatificandolo il 19 ottobre 2014, Francesco disse: «Nei confronti di questo grande Papa, di questo coraggioso cristiano, di questo instancabile apostolo, davanti a Dio non possiamo che dire una parola tanto semplice quanto sincera ed importante: grazie! Grazie nostro caro e amato papa Paolo VI! Grazie per la tua umile e profetica testimonianza di amore». Sempre papa Bergoglio lo ha canonizzato il 14 ottobre 2018. «Papa Francesco mi ha raccontato - continua il cardinale Semeraro - che avrebbe voluto canonizzare Paolo VI come martire per tutto quello che soffrì nel suo pontificato».
Tra gli ispiratori di Bergoglio c’è sicuramente il suo predecessore bresciano, papa Francesco non ne fa certo mistero: la Chiesa in uscita, la Chiesa sinodale, cioé quella del camminare insieme, la Chiesa che scruta i segni dei tempi, più compagna di viaggio che fredda precettrice. «Papa Francesco - conclude il cardinale Semeraro - conosce a memoria l’esortazione apostolica Evangeli nuntiandi di Montini, basta leggere l’Evangelii gaudium per rendersene conto». La Chiesa di Paolo VI, quel sogno della civiltà dell’amore, prosegue nel pontificato di papa Francesco.
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