Non il caldo, ma gli Uvb potrebbero uccidere il Covid

Secondo uno studio americano, infatti, è «improbabile» che le variazioni del clima abbiano un ruolo importante nella prima ondata di Covid-19
Sole e raggi ultravioletti (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Estate, il caldo fermerà il virus: vero o falso? Il calore uccide il virus? Basta mettersi al sole per prevenire l’infezione?

Per molte settimane si è detto che il caldo avrebbe ridotto l’impatto del coronavirus. Non c’era evidenza scientifica, ma a forza di sentirlo ripetere molti se ne sono convinti. Dalle ultime ricerche arriva però una doccia fredda per tutti costoro. Secondo uno studio americano, infatti, è «improbabile» che le variazioni del clima abbiano un ruolo importante nella prima ondata di Covid-19.

Lo riporta l’Adnkronos citando un report dell’Università di Princeton, secondo il quale, dato il vasto numero di persone ancora vulnerabili a Sars-CoV-2 e la velocità con cui si diffonde il virus, le condizioni climatiche al momento non riusciranno a incidere sul tasso di infezione. Lo stesso Ministero della Salute aveva già bollato questa tesi come fake news, spiegando che non ci sono prove che l’esposizione al sole, o vivere in Paesi a clima caldo, prevenga l’infezione da coronavirus.

Nei giorni scorsi il professor Vincenzo Bruzzese, direttore di Medicina Interna e Rete Reumatologica del Presidio Nuovo Regina Margherita a Roma, ha spiegato come potrebbero essere invece capaci di destabilizzare il virus i raggi ultravioletti del sole. Il caldo, ha detto in un’intervista «uccide i virus in generale ad una temperatura intorno ai 90 gradi centigradi. È quindi evidente che il caldo estivo non può uccidere il coronavirus o influenzare il suo ciclo vitale.

Tutti i virus ed in particolare i coronavirus sono però sensibili ai raggi UVB del sole. Da giugno ad agosto il sole alla nostra latitudine splende ed irradia per molte ore la nostra superficie terrestre, distribuendo raggi UVB molto potenti. Questi possono destabilizzare la struttura del coronavirus ed influenzare il suo ciclo vitale, rendendolo meno contagioso e virulento. Ci dobbiamo aspettare quindi, in questi mesi estivi, un calo notevole dei contagi e soprattutto una malattia diversa, meno aggressiva. Sarà inoltre inverosimile, durante il periodo estivo, una seconda ondata di contagio».

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