No Vax in chat su Telegram, perquisizioni anche a Brescia

Ci sono anche due bresciani tra gli attivisti indagati dalla Postale e dalla Digos. Sequestrati coltelli e una balestra
NO VAX: 2 BRESCIANI DENUNCIATI
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Sono in corso dalle prime ore del mattino anche a Brescia perquisizioni ai danni di soggetti che si sono messi in luce all'interno della galassia No Vax, No Green Pass. In tutta Italia Polizia Postale e Digos stanno approfondendo le posizioni di 17 persone. Nel mirino degli investigatori sono finiti alcuni appartenenti nel canale Basta dittatura in Telegram, posto sotto sequestro nelle scorse settimane. I bresciani coinvolti sono due: a loro sono stati perquisiti coltelli e una balestra.

Le responsabilità degli indagati verranno approfondite dall'autorità giudiziaria competente che ha ravvisato nei loro confronti reati come istigazione a delinquere con l'aggravante del ricorso a strumenti telematici ed istigazione a disobbedire le leggi. Istigavano sistematicamente all'utilizzo delle armi e a compiere gravi atti illeciti contro le più alte cariche istituzionali, tra cui il presidente del Consiglio Mario Draghi.

«Ci stanno dando la caccia. Stiamo attenti. La verità fa male a questo governo». È uno dei commenti apparsi su alcune chat Telegram No Vax e No Green Pass dopo la notizia delle perquisizioni a carico degli attivisti della chat Basta dittatura. C'è anche chi propone nuove proteste. «Potremmo organizzare gruppi di centinaia di persone - si legge - ed entrare senza mascherine in un centro commerciale. Ci rivolgiamo alle forze dell'ordine: state difendendo un governo che non è giusto, che sta facendo male. Il popolo si sta ribellando non perché è cattivo. Il nostro è un modo di dire no alle ingiustizie».

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