Nel laghetto del parco Ducos ci sono troppe tartarughe

Creato il primo centro regionale di raccolta permanente. Maschi e femmine divisi per limitare la proliferazione indiscriminata
LE TARTARUGHE DEL DUCOS
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Il guscio che si portano appresso, secondo la mitologia greca, è una «casa» regalata loro da Zeus. Ma la loro casa, da anni per alcune, è diventata un laghetto del parco Ducos, immerso tra gli alberi, in condivisione con anatre e pesci. Una «realtà» figlia della cattiva usanza, di abbandonare le tartarughe palustri nel laghetto cittadino. Così è nato il progetto «Life Gestire 2020» voluto da Regione Lombardia per gestire al meglio la specie Trachemys, impedendone la proliferazione indiscriminata e salvaguardandola nel contempo nel proprio sviluppo controllato.

Il primo centro regionale di raccolta permanente per testuggini palustri esotiche si trova nel Parco Ducos Due di Brescia. L’intervento è stato realizzato nell’ambito del Piano di controllo e gestione delle specie esotiche di testuggini palustri, con la collaborazione di Wwf e Carabinieri Forestali. La gestione del centro è ora affidata al Comune, che ha posizionato una rete metallica alta 40 cm, con una porzione interrata, a perimetro dei laghetti al fine di evitare l’allontanamento delle testuggini; ha realizzato alcune piattaforme galleggianti; ha incrementato la vegetazione a bordo lago per il benessere delle tartarughe e realizzato una bacheca illustrativa.

Un momento della giornata che si è svolta al Parco Ducos Due - © www.giornaledibrescia.it
Un momento della giornata che si è svolta al Parco Ducos Due - © www.giornaledibrescia.it

Ora finiti i lavori, verranno separati maschi e femmine per evitare la riproduzione – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Miriam Cominelli illustrando l’avanzamento del progetto agli studenti dell’istituto Pastori -. Un intervento finalizzato a contribuire alla conservazione della testuggine palustre». «Attualmente diverse specie di testuggini esotiche sono presenti negli ambienti naturali e seminaturali italiani - ha aggiunto Vincenzo Ferri, uno dei massimi erpetologi italiani che ha seguito il progetto per il Wwf -. Una di esse è però straordinariamente diffusa: la testuggine palustre dalle guance dipinte del Nord America. Nel laghetto del Parco Ducos Due ce ne sono già 368».

 

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