Nel Bresciano sono stati sospesi 500 sanitari No vax

Sono 192 i medici che lavorano negli ospedali pubblici e privati bresciani che, ad oggi, sono stati sospesi dal servizio perché non hanno ottemperato all’obbligo vaccinale anti Covid-19. A questi, secondo gli ultimi dati sugli accertamenti diffusi dalla Regione Lombardia, si devono aggiungere altre trecento persone che lavorano nel comparto della sanità e dell’assistenza.
«Le lettere di sospensione partite, anche il Lombardia, nei confronti dei medici e operatori sanitari che non si sono vaccinati, non avranno contraccolpi sul sistema sanitario regionale». Ne è convinta la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. Che, nel merito, ha aggiunto: «Per il momento non sono preoccupata. Un medico che non si vaccina non è necessariamente l’esempio che si dovrebbe dare. Un medico è a contatto con i pazienti fragili che noi dobbiamo tutelare. È un dovere di sanità pubblica. Proseguiamo quindi con questa politica rigorosa».
I numeri
Nel dettaglio degli accertamenti effettuati dalle Agenzie di tutela della Salute e trasmessi alla Regione - dai quali sono poi partite le lettere di sospensione dopo una serie di colloqui e di passaggi con i diretti interessati - emerge che quelli inviati da Ats Brescia sono 487, di cui 296 del comparto della sanità e 191 della dirigenza medica e da Asst Valcamonica (Ats della Montagna), sono in totale quattordici.
I richiami - e le sospensioni - riguardano 119 dipendenti delle strutture pubbliche (dieci medici); 78 delle strutture private (undici medici); sei professionisti del comparto sanitario di studi professionali, ventinove professionisti (titolari e dipendenti) di farmacie e parafarmacie e 255 persone impiegate nella sanità che lavorano in altri enti.
Secondo le stime della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, la quota di medici sospesi all’esercizio della professione perché non vaccinata è pari al 30% del totale. Questo significa che il 70% circa di coloro che non si sono vaccinati sta ancora esercitando la professione. Un numero significativo ma che, comunque, si è di molto ridimensionato rispetto alle verifiche iniziali, quando solo nella nostra provincia nel mondo della sanità erano circa 1800 le persone non vaccinate. Molte di queste, dopo le prime lettere dell’Agenzia di tutela della Salute, hanno deciso di ottemperare all’obbligo di legge.
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