Nel Bresciano il prezzo medio non ferma i rincari e la benzina supera i 2 euro al litro
Diciassette giorni dopo l’entrata in vigore dell’obbligo per i benzinai di esporre i prezzi medi dei carburanti all’interno del loro impianti, il costo di benzina e diesel non è diminuito come il governo auspicava.Al contrario, fare il pieno diventa più costoso ogni giorno che passa. A Cevo, per esempio, la senza piombo al self-service è arrivata a costare 2 euro e 4 centesimi al litro, la cifra più alta in tutto il Bresciano fuori dalla rete autostradale - dove il record appartiene alla stazione di Roncadelle lungo la A4 Milano-Brescia: qui sia benzina che diesel costano 2,08 euro al litro.
Ma i rincari non risparmiano nessuno dei quasi 500 impianti in tutta la provincia, e per cercare di spendere meno in carburante per i bresciani è iniziata la caccia al rifornimento più economico.
Dove si risparmia
Secondo i dati forniti dall’osservatorio del Ministero delle imprese e del Made in Italy relativi a ieri, il prezzo più vantaggioso per un litro di benzina è di 1,85 euro ed è proposto dagli impianti di Ghedi (via Garibaldi), di Roncadelle (via Cascina fiorita) e in via Triumplina 102, via San Rocchino 34 e via Dalmazia 58 a Brescia.
Segue a 1,86 euro al litro la stazione di Palazzolo in via Bergamo 70, a Lonato del Garda (viale Mantova 36), in via Martiri della Libertà a Roncadelle e, tornando a Brescia, in via Flero 65 e in via Orzinuovi 127.
Sempre nel capoluogo si trovano anche le pompe di diesel più economiche, 1,74 euro al litro in via Pusterla 68 e via Milano 28; solo un centesimo in più nelle stazioni di Palazzolo (via Bergamo 70) e il sopracitato di Ghedi. A 1,76 euro al litro in tre impianti di Montichiari (lungo la Strada Statale 236, nella frazione di Vighizzolo e in via Brescia 88), lungo la Strada Statale Goitese a Castenedolo, in via Triumplina 102 a Brescia e in via Cavour 141 a Botticino.
Chi ci guadagna
Il prezzo medio regionale può essere un primo elemento di confronto sia per il benzinaio che per il cliente. Ieri in Lombardia si attestava a 1,94 euro per litro di benzina e a 1,84 euro per litro di diesel. Ma il costo finale dei carburanti, e i rincari che lo riguardano, dipendono da una serie di concause. Il 58% del prezzo è di componente fiscale: è costituito cioè dalle accise, ovvero tasse dall’importo fisso, e dall’Iva. La parte restante si divide in due: ci sono i costi industriali legati alla materia prima (dalla lavorazione al trasporto fino alla gestione degli impianti) su cui influiscono le quotazioni internazionali legate al petrolio. E c’è il margine lordo che determina il guadagno di distributori, intermediari e venditori. Ed è proprio su quest’ultimo segmento che può intervenire l’esercente, il cui profitto fisso è attualmente di circa 4 centesimi lordi a litro di carburante.
Grande instabilità
Tanti fattori, quindi, legati alla finanza e alla politica ma anche alla discrezione del benzinaio che ogni giorno comunica al Ministero i suoi cartelli. Ne deriva così un andamento dei rincari molto instabile e mutevole. Può capitare infatti che anche nel giro di due giorni i distributori più economici diventino molto cari, e viceversa. Ieri, per esempio, la stazione di servizio in via Palazzo 118 a Montirone fissava un litro di diesel a 1,78 euro contro l’1,68 al litro del 14 agosto. Al contrario, la pompa di via Pusterla 68 a Brescia, che il 15 agosto vendeva un litro di benzina a 2,07 euro al litro, ieri aveva abbassato il costo a 1,88 euro al litro.
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