Musil, la Provincia acquisterà la sede di Rodengo Saiano

Dopo l'acquisto l'immobile sarà comunque a disposizione della Fondazione a titolo gratuito
La sede del Musil di Rodengo - © www.giornaledibrescia.it
La sede del Musil di Rodengo - © www.giornaledibrescia.it
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Il Musil prova a rialzare la testa. La sede cittadina, nell’ex Tempini, vero «cuore» del museo diffuso, per ora resta in stand by. Ci sono però le tre sedi di Cedegolo, San Bartolomeo e Rodengo Saiano dove potrebbe essere sviluppato un progetto culturale legato «all’industria e al lavoro» in vista del 2023, anno in cui Brescia sarà capitale italiana della cultura.

La novità importante è che dopo anni di tira e molla, minacce di sfratto e tentativi di acquisto, ora è stata trovata una soluzione per la sede di Rodengo: l’immobile sarà acquisito dalla Provincia di Brescia che poi lo girerà per cinquantacinque anni alla Fondazione Musil. Le risorse per l’operazione saranno messe dalla Regione (500mila euro) e dal Broletto (1,2 milioni).

Ieri, nel primo pomeriggio, il consiglio provinciale ha approvato l’assestamento di bilancio che ha liberato anche i soldi per il Musil (la variazione contempla anche 37 milioni del Pnrr e la distribuzione dell’avanzo su edilizia scolastica, strade e Cfp Zanardelli). «Acquisiamo l’immobile di Rodengo e lo renderemo disponibile alla Fondazione Musil a titolo gratuito» ha spiegato la consigliera delegata Diletta Scaglia. Poco più tardi, alle 18, si è poi tenuto il consiglio di vigilanza della Fondazione. All’ordine del giorno l’aggiornamento dell’accordo di programma del 2005 (sottoscritto da Regione, Provincia, Comune di Brescia, Cedegolo, Rodendo Saiano, Comunità montana di Valle Camonica, Università di Brescia, A2A, Fondazione Micheletti) per consolidare l’operazione Rodengo.

La bozza è pronta ma il via libera ieri non c’è stato: il Comune di Rodengo tre anni fa aveva deliberato il recesso dall’accordo di programma; cosa che però non è mai avvenuta. Ci si è così riaggiornati. Ma oltre all’aggiornamento dedicato a Rodengo, entro l’anno si lavorerà a una revisione del vecchio accordo, ormai datato. Uno degli obiettivi, sottolineati ieri dall’assessore regionale Stefano Bruno Galli, è quello di coinvolgere Confindustria Brescia nella compagine degli attori. Andranno poi ridefinite gestione e governance, fissando in maniera più precisa il budget per la gestione. Budget che dovrà tener conto anche della sede centrale.

Non è più il progetto del 2005, ma quello «light» varato dalla Loggia con le uniche risorse disponibili (i 12,5 milioni degli oneri di urbanizzazione). I problemi finanziari di Basileus hanno bloccato la sua realizzazione. La perizia sui lavori già fatti è arrivata. A settembre il Comune escuterà le fidejussioni per completare i lavori. Poi dovrà effettuare la gara d’appalto. L’obiettivo è che la sede cittadina sia pronta tra 2024 e 2025.DB

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