Mo.Ca si fa bello per il 2023, studenti al lavoro sugli affreschi

I ragazzi dell’Olivieri impegnati nel restauro ex tribunale e c’è un piano da un milione per restaurare le facciate
Il palazzo dell'ex tribunale sede di Mo.Ca
Il palazzo dell'ex tribunale sede di Mo.Ca
AA

Le infiltrazioni avevano reso quasi irriconoscibili alcuni affreschi, coperti da macchie d’umidità, incrostazioni e muffe. Così, in vista del 2023, quando Brescia sarà capitale italiana della cultura, Loggia e Brescia Infrastrutture hanno deciso di rimettere a nuovo le sale dipinte di palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga, da qualche anno sede di Mo.Ca, il progetto che ha trasformato l’ex tribunale in un centro culturale. Per farlo sono stati coinvolti gli studenti del liceo artistico Tartaglia-Olivieri: un progetto di alternanza scuola-lavoro arrivato alla fase finale, il restauro «sul campo» di dipinti e decorazioni. Ma il piano per Mo.Ca non finisce qui. Perché entro l’anno saranno rinnovate anche le facciate esterne e il cortile interno del palazzo.

Le sale affrescate

Una doppia mossa sotto la regia di Brescia Infrastrutture, la società comunale che ha in gestione l’immobile attraverso un «accordo di valorizzazione» sottoscritto con il Comune di Brescia.  Al primo piano di palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga c’è l’appartamento nobile: splendide sale affrescate con decorazioni settecentesche, danneggiate dall’umidità. La prima mossa di Brescia Infrastrutture è stata eliminare le infiltrazioni dell’edificio, anche grazie a un finanziamento Cariplo da 200mila euro. «Il nostro compito - spiega Mara Bergomi, membro del cda di Brescia Infrastrutture - è prenderci cura del palazzo e valorizzarlo. Abbiamo programmato una serie di interventi in vista del 2023». Tra questi c’è la collaborazione con il Tartaglia-Olivieri per l’attivazione di un laboratorio di restauro: un progetto di alternanza scuola-lavoro (quello che oggi si chiama Pcto) partito in realtà lo scorso anno scolastico con l’elaborazione del piano di restauro: sopralluoghi, workshop, studio dell’edificio e degli affreschi. Ora siamo arrivati all’ultimo step: il restauro vero e proprio, rallentato dalle restrizioni legate al Covid.

La regia: da sinistra Pedretti, Morfino, Bergomi
La regia: da sinistra Pedretti, Morfino, Bergomi

Il restauro

«Da inizio marzo i ragazzi hanno potuto iniziare il laboratorio di restauro» spiega la professoressa Elisa Pedretti. I 23 studenti della 5ªA del liceo artistico sono stati suddivisi in piccoli gruppi operativi da 3 componenti ciascuno e si stanno alternando nei lavori di pulitura e riqualificazione di pitture e decorazioni, affiancando la restauratrice Adele Morfino con il nulla osta della Sovrintendenza. Ogni giorno, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17, è possibile visitare le sale e guardare i ragazzi all’opera. I lavori sono alla fase finale e si dovrebbero concludere prima di Pasqua: cinque delle sei stanze interessate dal restauro sono già state completate. Ora tocca all’ultimo salone. «Grazie a quest’esperienza - spiega la professoressa Pedretti - gli studenti hanno potuto toccare con mano il lavoro di restauro, parlare con esperti, confrontare con tecnici». «Credo che per loro sia stata un’attività interessante e divertente - aggiunge Morfino - che li potrà aiutare a decidere sui futuri studi e sulla loro professione».

Gli studenti sono stati divisi in gruppi operativi da 3 componenti
Gli studenti sono stati divisi in gruppi operativi da 3 componenti

Gli spazi restaurati saranno a disposizione per eventi, cene, esposizioni temporanee: anche questo un modo per ricavare risorse da reinvestire nella riqualificazione dell’ex tribunale. Le facciate. Intanto a maggio partirà il restauro delle facciate e del cortile interno. Un’operazione che ha avuto il via libera della Sovrintendenza il 15 marzo. Una settimana dopo, il 23 marzo, è arrivata l’approvazione del progetto esecutivo da parte della giunta comunale. L’intervento vale in tutto 1.026.799 euro e ha lo scopo di arginare il degrado delle facciate in ottica «conservativa». I lavori dovrebbero concludersi entro l’anno. Previsto anche il consolidamento strutturale e il restauro parziale del primo piano della «manica lunga» (la porzione dell’edificio che si allunga in via Moretto), oltre all’adeguamento dell’impianto elettrico dell’intero palazzo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia