Misure contro l'antisemitismo, tensione in Loggia dopo il voto in Consiglio

Dopo uno scontro verbale con i consiglieri che hanno approvato l’adesione alla Strategia Nazionale, il pubblico è stato allontanato dall'aula
Il consiglio comunale di Brescia del 29 gennaio 2024
Il consiglio comunale di Brescia del 29 gennaio 2024
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Alta tensione in Loggia dopo il voto in Consiglio comunale sulla mozione che riguarda le «Misure del Comune di Brescia contro l'antisemitismo». Tra il pubblico a protestare sono stati alcuni rappresentanti di Diritti per tutti, a partire da Umberto Gobbi: dopo uno scontro verbale con i consiglieri che hanno approvato in modo trasversale l’adesione alla Strategia nazionale di lotta all'antisemitismo, il pubblico è stato scortato fuori dall’Aula dagli agenti della Polizia locale e dalla questura.

Cosa prevede la mozione

La mozione impegna la giunta comunale a «condannare ogni forma di antisemitismo, di pregiudizio e di discriminazione fondato sull'elemento etnico o religioso, impegnandosi a rifiutare contatti e collaborazioni con quei soggetti che fanno manifesto uso di pratiche antisemite o di discriminazione dell'essere umano per la sua appartenenza etnica o fede religiosa».

Il testo si impegna a «riconoscere quali strumenti per attuare la lotta all'antisemitismo, che adotta: la Strategia nazionale di lotta all'antisemitismo approvata dalla Presidenza del consiglio dei ministri; le linee guida sul contrasto all'antisemitismo nella scuola elaborate a novembre 2021 da un comitato tecnico scientifico paritetico presso il Ministero dell'istruzione sotto la guida del coordinatore nazionale per la lotta all'antisemitismo. A vigilare affinché non vi siano oggi e in futuro recrudescenze nella nostra città di pratiche antisemite».

Le reazioni

Il momento in cui alcuni rappresentanti di Diritti per tutti sono stati accompagnati fuori dall'aula - © www.giornaledibrescia.it
Il momento in cui alcuni rappresentanti di Diritti per tutti sono stati accompagnati fuori dall'aula - © www.giornaledibrescia.it

La seduta del Consiglio comunale è stata sospesa. A schiacciare il tasto verde sul testo della mozione sono stati, oltre all’intero centrodestra, anche il Pd e Azione. Voto contrario da parte di Brescia Attiva, Brescia Capitale e Al lavoro con Brescia, mentre i tre consiglieri della Civica Castelletti si sono astenuti.

Sulla decisione Luca Trentini e Mattia Datteri, rispettivamente segretario provinciale e cittadino di Sinistra italiana Brescia, hanno diramato una nota in cui stigmatizzano la decisione: «Davvero una brutta pagina per il nostro Consiglio Comunale - si legge nel testo  - che non farà altro che gettare benzina su una situazione già tesa a causa del conflitto israelo palestinese. Rivendichiamo il diritto di critica al governo israeliano, messa in discussione da questa scelta. Sappiamo che la destra ha nel suo Dna il fastidio per ogni dissenso. Non ci aspettavamo certo di dover annoverare PD ed Azione, teoricamente nostri alleati, nella lista dei censori».

L'associazione Italia-Israele

L'associazione Italia Israele di Brescia e la Comunità ebraica di Mantova hanno espresso in una nota «il loro apprezzamento per l'approvazione bipartisan della mozione di adesione all’adozione delle linee guida per la lotta all'antisemitismo del Governo italiano, linee guida che si ispirano alla definizione dell’IHRA riportata integralmente nel paragrafo III». Nel comunicato, si aggiunge: «Esprimiamo il più vivo ringraziamento ai consiglieri Fontana, Margaroli e Posio della minoranza e al consigliere Ghetti della maggioranza, per aver condiviso il testo, nonché alla sindaca Castelletti per l'attenzione che ha posto sul tema dell'antisemitismo. Infine, un ringraziamento all'On. Fiano e in particolare al prof. David Meghnagi per l'impegno profuso in sede di audizione per spiegare le ragioni di una scelta coerente nella lotta all’antisemitismo».

Riguardo ai disordini in aula: «Si accusa la Loggia di aver scelto di far parte della lista dei censori, ma la mozione non vieta affatto di criticare le scelte di un governo israeliano. Quello che, secondo il testo, indica il pericolo di antisemitismo, mascherato da antisionismo, sono le diffamazioni, disumanizzazioni nei confronti di Israele e/o dei suoi cittadini, come pure la delegittimazione dello Stato Israeliano, anche con l’utilizzo di movimenti che tendono a isolare Israele dal resto del mondo, come il BDS nei confronti di aziende che offrono un lavoro e quindi una vita dignitosa a tanti arabi palestinesi, o quello nei confronti dell’arte e della musica… tutte cose che dovrebbero aiutarci a conoscerci e a costruire rapporti di pace».

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