Minacce e percosse, ma non la violentava: marito assolto

Ogni occasione era buona per provarci e sostanzialmente per riuscirci. La moglie ai suoi desideri e ai suoi modi, il più delle volte spicci, troppo spicci, non riusciva a dire di no. Lui, H.B. 41enne di origine ghanese, da una ventina d’anni in Italia, di casa nell’ovest della nostra provincia, tatto e romanticismo neanche a parlarne. Anzi. Minacce e percosse.

Un sostanziale atteggiamento di possesso, al limite dell’esercizio del dominio, come se sua moglie fosse su un bene di proprietà del quale disporre a piacimento. Da qui a parlare di violenza sessuale però ce ne passa. Almeno per i giudici della prima sezione penale del Tribunale, presidente Roberto Spanò, che ieri, al termine di un processo che si è protratto fino alla prima parte del pomeriggio lo hanno assolto dall’accusa di violenza sessuale condannandolo per maltrattamenti in famiglia ad un anno e 4 mesi di reclusione, pena sospesa.

L’uomo, difeso dall’avvocato Luigi Stelio Becheri, potrà a breve riabbracciare i quattro figli dai quali da metà dello scorso anno, fino a ieri, ha dovuto tenersi a debita distanza in virtù del divieto di avvicinamento al nucleo famigliare che gli aveva imposto il giudice delle indagini preliminari Alessandro D’Altilia. Secondo quanto sostenuto dalla difesa dell’uomo, pur imponendole rapporti al ritmo di una ventina al mese, il marito non ha mai violentato la donna. Ad escluderlo sarebbe lo stesso racconto della moglie, che ha riferito modalità inverosimili. Almeno stando al giudizio del legale e, considerato l’esito del processo, probabilmente anche dei giudici.

A insospettire l’avvocato dell’imputato anche la circostanza che in diversi anni di convivenza la donna, che pure ha denunciato i modi maneschi del marito alle forze di polizia, nelle denunce sporte tra il 2013 e il 2015 non abbia mai fatto menzione della violenza sessuale. Circostanza emersa solo nell’ultimo periodo, nella fase della separazione.