Mille Miglia, la differenza tra prove cronometrate e a media

La sfida tra gli oltre 400 equipaggi è tutta giocata in termini di regolarità e coefficienti connessi: ecco come funziona
Una Mercedes Ali di Gabbiano nel passaggio di Occhiobello - Foto New Reporter Checchi / Favretto © www.giornaledibrescia.it
Una Mercedes Ali di Gabbiano nel passaggio di Occhiobello - Foto New Reporter Checchi / Favretto © www.giornaledibrescia.it
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Tanto colore. Passione per i motori e per la storia dell'automobile. Vip e fascino d'altri tempi. Ma non dimentichiamoci che la Mille Miglia è e resta anche una gara d'automobilismo a tutti gli effetti. Storica, magari, come sempre avviene per vetture immatricolate prima del 1990, ma competizione vera. La sfida tra gli oltre 400 equipaggi della Mille Miglia è tutta giocata in termini di regolarità. Sono due sostanzialmente le tipologie di prove che gli equipaggi sono chiamati a sostenere lungo tutto il percorso.

Da un lato ci sono le prove a cronometro, nelle quali le vetture devono percorrere un tratto di strada (che può andare dai 30 metri a decine di chilometri) in un tempo prestabilito. Dall'altro le prove a velocità media, nel corso delle quali gli equipaggi devono mantenersi il più vicini possibile ad una velocità media prestabilita (sempre al di sotto dei 50 km/h) nel corso di un tratto predefinito.

Per ogni prova viene assegnato a ciascun equipaggio un coefficiente che concorre poi a determinare la posizione in classifica di tappa e generale.

Nella prima giornata di questa edizione 2019, quella della partenza, che ha visto la carovana rossa della Mille Miglia spostarsi da Brescia a Cervia-Milano Marittima, non ci sono state prove a media, ma solo a cronometro.

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