Metro, 50 milioni di investimenti: dal maxi parcheggio al fotovoltaico

Pannelli solari per tagliare la bolletta del 25%, il rifacimento di tutti i 18 treni, le barriere fonoassorbenti a Sanpolino, il nuovo parcheggio scambiatore a Prealpino, il revamping degli impianti tecnologici. Il prossimo 2 marzo la metropolitana compirà 10 anni e si prepara all’anniversario con un upgrade che vale quasi 50 milioni di euro.
Un pacchetto di investimenti affidato a Brescia Infrastrutture, la società comunale a cui l’opera è affidata in concessione fino al 2100. Ma se la mobilità resta il core business, la società sta continuando a crescere come service tecnico del Comune di Brescia, come stazione appaltante e come pool di progettazione per la Loggia e non solo.
La società
«Il mandato che ci è stato affidato dal nostro azionista, il Comune - spiega il presidente di Brescia Infrastrutture Marcello Peli - è stato quello di far crescere e potenziare la società, mettendo a terra investimenti e progetti».
Un lavoro che il cda (oltre a Peli ne fanno parte Claudio Buizza e Mara Bergomi), in scadenza ad aprile, ha portato avanti «in modo corale». Bastino alcuni numeri: nel 2020 Brescia Infrastrutture investiva 24,6 milioni; nel 2023 la cifra sarà più che raddoppiata, passando a 49,9 milioni. I dipendenti sono saliti da 24 a 38, con età media di 36 anni, tanto che ora saranno affittati nuovi spazi per allargare gli uffici, sempre nella sede di via Triumplina.

Gli oneri finanziari sono scesi da 5,9 a 5,4 milioni l’anno, chiudendo due mutui con Bpm. La società porta avanti investimenti diretti. Ma cura anche la progettazione e la realizzazione di opere per il Comune, come la riqualificazione di via Milano o la Casa del parco delle Cave. «In tutto - ricorda Peli - in questi tre anni di mandato abbiamo gestito 50 commesse».
Segno che la società è diventata strumento sempre più prezioso per la Loggia, anche grazie alle competenze tecniche presenti in società. Oggi Brescia Infrastrutture si occupa non solo di mobilità (tra i principali interventi realizzati l’autostazione di via Solferino e il sottopasso di via Rose), ma anche di rigenerazione urbana (dai progetti di via Milano alla sala mensa di corso Mameli), di patrimonio storico (Mo.Ca, via X Giornate, via Musei), di ambiente (dal lago Gerolotto del parco delle cave alla depavimentazione di via Metastasio, con avvio dei lavori a marzo), di scuole (adeguamento sismico e efficienza energetica, partendo dagli istituti comunali di Fiumicello e Giovanni XXIII).
Investimenti
Ma è chiaro che il focus resta la metropolitana. Non a caso dei 49,9 milioni di investimenti programmati per il 2023, la quasi totalità sarà dedicata all’infrastruttura cittadina. Dopo 10 anni d’attività cresce infatti la necessità di manutenzioni. Il prossimo anno, ad esempio, dovrà essere effettuata la manutenzione straordinaria di tutti i treni: di fatto resteranno solo gli attuali telai mentre le componenti tecniche (dai carrelli ai cavi) andranno revisionati o sostituiti. Un’operazione che vale 13 milioni.
Poi ci sono il revamping degli impianti e le manutenzioni ordinarie. «È cambiato l’approccio - spiega Peli -: dalle manutenzioni a seguito di guasti siamo passati all’ingegnerizzazione delle manutenzioni, anche grazie alle nuove professionalità entrate in società». Una programmazione puntuale per ogni tassello, dalle telecamere su treni e stazioni agli impianti sonori. Poi ci sono i nuovi investimenti: due giorni fa il bando per la realizzazione del parcheggio scambiatore al capolinea di Prealpino è stato assegnato all’impresa F.L.
Costruzioni per poco più di 13 milioni e 80mila euro: i lavori per realizzare la struttura da mille posti auto e la stazione d’interscambio corriere-metro dovrebbero partire il 20 febbraio e durare 18 mesi. È invece già partita l’operazione per le innovative barriere fonoassorbenti sul viadotto di Sanpolino (operazione da 2,5 milioni) ma anche in questo caso le prime strutture dovrebbero essere visibili da febbraio.
Brescia Infrastrutture sta anche lavorando al progetto per realizzare un maxi impianto fotovoltaico sui capannoni del deposito della metro: un impianto che in media potrebbe coprire circa il 25% dei consumi elettrici del metrò, arrivando all’85% nelle ore diurne più soleggiate. Nel frattempo, ricorda Peli, si è già provveduto a «parzializzare» le luci delle stazioni (si accendono solo quando servono) e si stanno sostituendo tutti i neon di gallerie e viadotti così da ridurre del 50% i consumi.
Prolungamenti
E il capitolo prolungamenti? Nel Pums della Loggia c’è l’estensione sino a Concesio mentre la Provincia sta studiando di portare la metro sul Garda. «Noi operiamo in base ad obiettivi che ci vengono assegnati dal Comune - ricorda Peli -. Ad oggi il tema dei prolungamenti non è sul tavolo. Il Pums indica le priorità d’azione».
Prima c’è il tram (due linee), poi l’estensione a nord del metrò. «Di certo - precisa Peli - tutto quello che riguarda il prolungamento della metro, dovrà passare da Brescia Infrastrutture». Si vedrà.
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