Matteo «Attia» morto in Thailandia, il cordoglio degli amici bresciani

Attianese 40 anni, pizzaiolo originario di Rezzato, abitava a Pattaya. Uno schianto in moto lo ha prematuramente strappato alla vita
Per tutti «Attia», il pizzaiolo lavorò anche a Londra da Gordon Ramsay - © www.giornaledibrescia.it
Per tutti «Attia», il pizzaiolo lavorò anche a Londra da Gordon Ramsay - © www.giornaledibrescia.it
AA

Anche se abitava in Thailandia, Matteo Attianese, mancato in un tragico incidente in moto a Pattaya, aveva mantenuto i rapporti con gli amici bresciani, primo fra tutti Antonio Pappalardo, titolare della pluripremiata «Cascina dei Sapori» di Rezzato, con il quale fino al settembre 2019 «Attia» aveva lavorato.

Proprio il cordoglio degli amici bresciani, affidato ai social, testimonia quanto il 40enne fosse amato e quanto la sua breve, ma intensa vita abbia lasciato un segno in moltissime persone. In queste ore si attende di apprendere quando sarà eseguita l’autopsia, a seguito della quale si capirà come poter far rientrare la salma o le ceneri in Italia.

L'incidente  

Un tragico schianto nel cuore della notte a Pattaya, in Thailandia, ha prematuramente strappato alla vita Matteo Attianese, pizzaiolo 40enne di casa a Rezzato, dove sino al settembre 2019 aveva lavorato fianco a fianco con Antonio Pappalardo, titolare della pluripremiata «Cascina dei Sapori».

Matteo - conosciuto da tutti come «Attia» - era in sella alla sua moto Yamaha Nmax quando, intorno all’una di notte, avrebbe perso il controllo del mezzo mentre affrontava una curva e si sarebbe schiantato contro un palo dell’illuminazione pubblica.

La polizia thailandese sul luogo dello schianto - © www.giornaledibrescia.it
La polizia thailandese sul luogo dello schianto - © www.giornaledibrescia.it

Chi era

Matteo, celibe, aveva moltissimi amici. Il lavoro era la sua passione. Numerose esperienze lo avevano portato in giro per il mondo, in particolare a Londra, dove aveva lavorato in uno dei ristoranti di Gordon Ramsay. Poi la strettissima collaborazione, per sei anni, con l’amico di sempre alla «Cascina dei sapori», dove ricopriva il ruolo di responsabile della pizzeria e anche della pasticceria, sua altra grande passione. II suoi tratti caratteristici erano un sorriso aperto sempre stampato sul viso e il calore umano che rivolgeva a tutti.

 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia