Mascherine a 50 centesimi? Insostenibile per ditte e farmacie
Una filiera in cortocircuito. Con i farmacisti impigliati in un limbo temporale e le aziende alla finestra. Tutti in attesa che le parole del premier Giuseppe Conte possano tradursi in concretezza e tutti increduli delle 24 ore che si sono appena lasciati alle spalle senza risposte. Il debutto sul mercato delle mascherine chirurgiche a 0,50 centesimi è stato se non un flop di certo un perfetto caos. Almeno per coloro che, da ormai due mesi, quei dispositivi si stanno impegnando per garantirli, acquistandoli a prezzi sul mercato di gran lunga superiori.
C’è chi ha scelto la posizione migliore della vetrina per apporre un cartello che fa trapelare il malcontento: «Per le mascherine a 50 centesimi rivolgersi al presidente Conte. Lui sa dove trovarle, io no!». Altri hanno optato per la via più istituzionale, esponendo la lettera col timbro di Federfarma Lombardia che consiglia di «sospendere la vendita delle mascherine chirurgiche».
A descrivere la situazione è la presidente di Federfarma Brescia, Clara Mottinelli, che spiega: «Siamo d’accordo sul fatto che i prezzi debbano essere calmierati, il problema è che noi abbiamo acquistato quei dispositivi a prezzi ben maggiori e la merce che già abbiamo dobbiamo ora venderla a meno della metà».
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