Maratona di New York, è il grande giorno: i bresciani portano in corsa anche la solidarietà

La partenza alle 15 italiane: runner dalla Leonessa emozionati per un evento che è sfida ma porta con sé messaggi di pace e speranza
Runners Capriolese: foto di gruppo con i pettorali della Maratona di New York - © www.giornaledibrescia.it
Runners Capriolese: foto di gruppo con i pettorali della Maratona di New York - © www.giornaledibrescia.it
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Cinquantatremila runner pronti al via. Tra loro più di 2.200 atleti arrivati dall'Italia, secondo Paese per numero di partecipanti dopo gli Stati Uniti. E tra i tanti connazionali è folta la schiera dei bresciani.

I quali dalla loro avranno un'ora in più di sonno per recuperare il jetleg del balzo transatlantico, complice la conclusione dell'ora legale che in America è scattata proprio alle 2 di questa mattina.

Partenza alle 15, come seguire la maratona

Saranno diverse decine i runner della Leonessa che da Staten Island si lanceranno nella maratona più famosa, quella di New York, che prende il via poco dopo le 9 di mattina (le 15 ora italiana). Per l'esattezza, il fischio d'inizio è alle 8 del mattino ora locale (le 14 in Italia) per gli atleti disabili. Alle 8.40 partirà la categoria professioniste donne mentre alle 9.05 quella degli uomini.

Seguiranno dalle 9.10 e ad intervalli di 35 minuti le partenze per tutti gli altri partecipanti. I primi arrivi per gli atleti professionisti sono previsti circa due ore dopo, poco prima delle 17 in Italia. 

La gara potrà essere seguita in tv dalle 14.30 su RaiSport in chiaro (streaming anche su Raiplay) e su Eurosport2. Inoltre, è prevista una diretta anche attraverso l'app ufficiale della manifestazione, TCS New York City Marathon 2022.

Solidarietà al via

Molte le testimonianze raccolte nelle scorse ore: da quelle dei gruppi più numerosi come la Runners Capriolese (38 atleti e 30 supporter, nella foto in alto) o dei team giunti da Valsabbia e Valcamonica, fino alle tante inviate al GdB dai nuclei più contenuti, ma non meno eccitati all'idea di correre per le strade della Grande Mela. Qui ne trovate una prima raccolta.

Con il passare delle ore si sono aggiunte altre, alcune nel segno della solidarietà.

Palazzolo c'è: il racconto dell'ex sindaco

Tra i più entusiasti e increduli («fino a due anni fa non avrei mai creduto di poter affrontare i 42 km» ha assicurato alla vigilia della partenza proprio sulle pagine del GdB) c'è Gabriele Zanni, ex sindaco di Palazzolo e runner alla sua prima esperienza americana. Da New York, dove è approdato proprio con i compagni della Runners Capriolese, ci manda un raconto in cui probabilmente molti dei bresciani oggi al via si identificano almeno un po'. Ma che aggiunge molto alla straordinaria atmosfera che si respira tra maratoneti, al di là dell'aspetto agonistico, in una chiave di eccezionale umanità.

«Atterrati al JFK in tarda serata di venerdì. L’adrenalina sale. Già ai controlli di sicurezza aeroportuali iniziamo a tastare l’atmosfera che si respira in città. Gli inservienti intercettano me e Laura, una runner del gruppo e ci rivolgono alcune domande. La prima è “Siete qui per la maratona di domenica?”. Alla risposta affermativa si lanciano in complimenti e auguri. “Good luck guys. Go go go”. Si ha la percezione che l’evento in città sia persino più sentito delle elezioni di Mid-term di martedì. Con il pullman ci dirigiamo nel New Jersey dove alloggeremo.

In corsa attraverso i grattacieli di Manhattan - © www.giornaledibrescia.it
In corsa attraverso i grattacieli di Manhattan - © www.giornaledibrescia.it

Lo skyline di Manhattan illuminato dalla luce notturna è decisamente da brividi. In hotel la CNN non ci rassicura. Sarà la maratona più calda dal 1990 a oggi. 23 gradi alle 12,00. L’ansia è elevata al pari delle temperature previste. Complice il fuso orario e Vincenzo, mio compagno di stanza, che pare un bambino lasciato libero a Gardaland, alle 3,30 del mattino mi trovo in stanza con gli occhi sgranati. Colazione presto e un primo gruppo parte per partecipare a una gara di 3 miglia che si snoda dal palazzo dell’Onu a Central Park. Li raggiungiamo percorrendo la 6th Avenue tutta per noi, essendo stata chiusa al traffico per consentire quel primo assaggio di maratona.

Runner in corsa contro ogni limite per le vie di New York - © www.giornaledibrescia.it
Runner in corsa contro ogni limite per le vie di New York - © www.giornaledibrescia.it

Un fiume di diverse migliaia di persone corre in una New York che si sta risvegliando e inizia a incitare quella moltitudine di atleti provenienti da tutto il mondo. Scene da pelle d’oca. Gruppi che accompagnano runners con disabilità pesantemente invalidanti, ma che vogliono essere protagonisti di una meravigliosa avventura. Indossiamo quasi tutti una maglia di un’associazione benefica per la ricerca sul cancro. Michele si trova a scambiarla con una ragazza malata di tumore, che gliela richiede e che ha percorso i 5 km. Domani (oggi per chi legge, ndr) probabilmente ne farà 42.

In corsa contro il cancro: scambio di maglie tra un runner bresciano e una maratoneta americana - © www.giornaledibrescia.it
In corsa contro il cancro: scambio di maglie tra un runner bresciano e una maratoneta americana - © www.giornaledibrescia.it

Storie di vita che ti tolgono il fiato. In una giornata così speciale,camminando nei pressi della Columbus, ti può capitare d’incontrare e di fare una foto con Meb Keflezighi, medaglia d’argento di Maratona alle Olimpiadi di Atene del 2004 e vincitore dell’edizione 2009 della NYC Marathon.

Gabriele Zanni, a sinistra, accanto a Meb Keflezighi, vincitore della Maratona di New York 2009 - © www.giornaledibrescia.it
Gabriele Zanni, a sinistra, accanto a Meb Keflezighi, vincitore della Maratona di New York 2009 - © www.giornaledibrescia.it

È ora di andare a ritirare il pettorale della gara all’Expo allestito al Javits Center all’incrocio tra la 11th Avenue e la West 35th Street. Immancabile foto di gruppo per immortalare un momento destinato a rimanerti stampato nella testa e nell’anima. È solo l’antipasto, signori. Domani si corre la Maratona della Grande Mela. E non vedo l’ora».

In corsa per la salute degli ultimi

Da sinistra: Luigi e Ottorino Secchi villa, Alessandro Puccio, Guido De Aloe, Mattia Biasca, Roberto D’Ambrogio - © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra: Luigi e Ottorino Secchi villa, Alessandro Puccio, Guido De Aloe, Mattia Biasca, Roberto D’Ambrogio - © www.giornaledibrescia.it

Ai blocchi di partenza ci saranno anche sei giovani bresciani che alla voglia di sfidarsi hanno aggiunto una finalità benefica. Si tratta di Alessandro Puccio, Mattia Biasca, Ottorino e Luigi Secchi Villa, Guido De Aloe e Roberto D’Ambrogio.

Maratoneti che sono approdati a New York per sostenere, chilometro dopo chilometro, un'iniziativa solidale alla quale credono molto: l’associazione «Un medico x te». L’associazione, fondata alla fine del 2019, comprende più di 60 medici in 37 specialità disponibili ad eseguire visite specialistiche gratuite ed esami strumentali a favore di famiglie e persone bisognose di qualsiasi nazionalità o che, per varie ragioni, non sono coinvolti nel Sistema Sanitario Nazionale.

Da sinistra: Biasca, Puccio e De Aloe, tre dei giovani bresciani al via per sostenere «Un medico x te» - © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra: Biasca, Puccio e De Aloe, tre dei giovani bresciani al via per sostenere «Un medico x te» - © www.giornaledibrescia.it

In occasione della Maratona di New York, i sei runner bresciani al via hanno lanciato una raccolta fondi a favore dell’associazione destinata in particolare a sostenere l’acquisto di uno spirometro e di una sonda ecocardiografica che verranno utilizzate dai medici nell’ambulatorio di via Mazzucchelli 11/A a Brescia per valutare la funzionalità respiratoria e cardiaca delle persone più fragili e bisognose. 

Primo sponsor a sostenere il progetto è stato Terme di Sirmione (@termedisirmionehotels): di qui il logo rappresentato sulle magliette dei sei atleti bresciani. Sul sito dell'associazione sono indicate tutte le coordinate per chi vuole dare il proprio contributo alla raccolta fondi sostenuta dai sei runner solidali.

Un messaggio di pace

Dove se in un evento che esalta i valori positivi dello sport e travalica gli steccati di Paesi e nazioni si possono lanciare messaggi di speranza e di pace, in un tempo che ne ha tanto bisogno? Detto fatto, complice un'altra pattuglia di bresciani giunti in riva all'Hudson per la maratona odierna. Quella di cui fanno parte Franco Baiguera, iscritto alla maratona, e la figlia Nicole, in veste di supporter, e altri quattro. 

Franco Baiguera con la figlia Nicole dopo il ritiro del pettorale - © www.giornaledibrescia.it
Franco Baiguera con la figlia Nicole dopo il ritiro del pettorale - © www.giornaledibrescia.it

L'emozione è palpabile. E talvolta tende dei tranelli: «Siamo partiti nel peggior dei modi: un sodale di viaggio ha scordato il passaporto a casa. Per fortuna un amico taxista è riuscito a portarlo in aeroporto in tempo. Oggi (ieri per chi legge, ndr) è il giorno pre-gara, quello per noi del ritiro del pettorale. Bellissima l'accoglienza al Jacob Javits Convention Center: tutto è grande, in stile americano!». Ma anche là dove tutto luccica trova spazio un pensiero di fratellanza: «Ad uno dei numerosi stand presenti è possibile lasciare un messaggio augurale». Baiguera non ha avuto dubbi...

Il messaggio di pace affidato ad un post it della maratona dal bresciano Franco Baiguera - © www.giornaledibrescia.it
Il messaggio di pace affidato ad un post it della maratona dal bresciano Franco Baiguera - © www.giornaledibrescia.it

Sfortuna ha voluto che l'altro runner del gruppo partito da Brescia e iscritto alla competizione «non correrà per un problema fisico. È furibondo». Baiguera correrà anche per lui. In fondo anche questa è solidarietà.

Le coppie di amici

Marco Leali e Manuel Maccarinelli a New York
Marco Leali e Manuel Maccarinelli a New York

Nella Grande Mela poi ci sono anche le coppie di amici, che corrono insieme o semplicemente si fanno da supporto. Come Marco Leali, fisico nucleare che lavora alla facoltà di Ingegneria di Brescia e al Cern di Ginevra, e Manuel Maccarinelli, avvocato di Cellatica, uniti fra le altre cose dalla passione per il calcio (fanno entrambi parte del CRA Lombardia). Raccontano di essere arrivati a New York «con grandi aspettative sportive» e di essere subito stati rapiti dalla «bellezza dirompente della città, dalle infinite sfumature e personalità». Si erano riproposti di riposare in vista della corsa di oggi, ma alla fine non sono riusciti a rinunciare (chi ci riesce, una volta lì?) a un tour de force culturale tra musei, Central Park, la Statua della Libertà e Ground Zero. «Ora manca solo l'ultimo passo, quello più faticoso - ci scrivono -, e per questo più glorioso, la maratona di New York, famigerata e per tanti, non per tutti, madre di tutte le corse, la regina per la quale abbiamo attraversato l'oceano per porgere il nostro rispettoso omaggio». 

  • Alberto Casella e Gianluca Becchetti con Gianni Poli
    Alberto Casella e Gianluca Becchetti con Gianni Poli
  • Alberto Casella e Gianluca Becchetti con Gianni Poli
    Alberto Casella e Gianluca Becchetti con Gianni Poli

L’altra coppia di amici è partita da Lumezzane. Sono Alberto Casella e Gianluca Becchetti: per Casella si tratta della seconda maratona a New York, la prima era stata con il padre nel 2019, ma ora, scrive, «vorrei condividere questa magnifica esperienza con il mio amico al suo esordio sulla distanza regina». Nelle foto, anche uno scatto con l'ex maratoneta lumezzanese Gianni Poli durante un allenamento.

 

Raccontaci la tua maratona

Sei tra i bresciani che domenica correranno la Maratona di New York 2022? O tra i preziosi accompagnatori? Inviaci una tua breve testimonianza attraverso un’email all’indirizzo gdbweb@giornaledibrescia.it o tramite WhatsApp al numero 3895424471, allegando anche foto e video dei momenti che stai vivendo nella Grande Mela.

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