Manuela Bailo è stata accoltellata alla gola

Lo ha detto il procuratore Buonanno. Smentita la versione di Pasini, che resta in carcere dopo la convalida del fermo
I rilievi nella casa del delitto - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
I rilievi nella casa del delitto - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«La morte di Manuela è avvenuta attraverso un’arma da taglio che ha comportato la recisione della carotide». 

Lo ha detto il procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno parlando del delitto di Manuela Bailo, la 35enne bresciana uccisa dal suo amante Fabrizio Pasini accusato ora di omicidio volontario

«La ferita alla testa - ha spiegato poco fa il procuratore di Brescia - non è stata determinante per la morte».

 

Un fotogramma del video in cui si vedono Fabrizio Pasini e Manuela Bailo insieme in auto
Un fotogramma del video in cui si vedono Fabrizio Pasini e Manuela Bailo insieme in auto

 

Smentita, dunque, la versione fornita dall'omicida reo confesso, che aveva parlato di incidente. Sempre stamattina, il gip del tribunale di Brescia ha convalidato il fermo di Pasini e disposto la custodia cautelare in carcere.

«Fabrizio Pasini ha avuto una lucidità mentale in netta contrapposizione con l’ipotesi dell’incidente», ha aggiunto Buonanno. «L’uomo si è preso tutto il tempo per impacchettare il corpo della ragazza e trasportarla nel Cremonese dove già aveva individuato il luogo dove occultare il cadavere».

Il racconto di Pasini aveva iniziato a vacillare dopo i risultati dei rilievi fatti ieri dalla Scientifica dei Carabinieri nella casa di Ospitaletto in cui la donna è morta. L’uomo aveva infatti raccontato di averla spinta sulle scale, ma sui gradini le indagini con il luminol non hanno mostrato tracce di sangue. La presunta scena del delitto è dunque risultata pulita, come se non ci fosse mai passato nessuno.

Ben diverso invece il quadro nella cantina dell’appartamento: evidenti tracce ematiche sono state trovate sul pavimento, su un tappeto e nel bagnetto dove Pasini ha raccontato di avere portato Manuela prima di lasciarla per 24 ore sul lettino da massaggi del centro estetico di famiglia, ricavato nel seminterrato dell’abitazione. 

 

 

 

 

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