Maltempo, frane nelle valli e allerta fiumi: il Chiese esonda in Valsabbia

Molti smottamenti tra Valtrompia, Valcamonica e Garda. Il monitoraggio della Protezione civile è stato attivato anche in città
  • Il fiume Chiese a Gavardo nella serata del 2 novembre
    Il fiume Chiese a Gavardo nella serata del 2 novembre
  • Il fiume Chiese a Gavardo nella serata del 2 novembre
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    Il fiume Chiese a Gavardo nella serata del 2 novembre
AA

Dopo le piogge che nella mattinata di giovedì hanno interessato quasi tutta la provincia bresciana, nella seconda parte della giornata il maltempo si è accanito in particolare (ma non solo) sulle zone alpine e prealpine.

Ma sono soprattutto i fiumi bresciani a preoccupare. Allarma in particolare il Chiese, che nella giornata di ieri si è rapidamente gonfiato lungo tutto il suo corso. Al punto di rilevamento idrometrico di Gavardo, già nel primo pomeriggio, la Protezione civile ha innalzato il livello di allerta a 2, valore che indica la probabilità di fenomeni di inondazione localizzati e di moderati fenomeni di erosione. Era stata dunque correttamente prevista l’eventualità di una piena, che poi si è verificata, con il coinvolgimento delle zone e delle vie che lambiscono il fiume.

La Protezione Civile aveva annunciato «piogge che nelle ore tardo pomeridiane e serali potranno anche assumere carattere di rovescio o temporale in concomitanza con l’avvezione di aria più fredda in quota», con l’avviso che «le cumulate potranno superare i 60/70 millimetri». Nel corso del pomeriggio e in serata sono state numerose le frane in diverse zone del Bresciano, dalla Valsabbia alla Valtrompia fino al lago di Garda.

L'evento più rilevante in serata è avvenuto a Barghe e a Vestone, dove il Chiese ha raggiunto e superato il livello della strada, di fatto inondando vie e cantine di abitazioni private, come riportano i Vigili del fuoco impegnati nel comune valsabbino.

Qui di seguito trovate una sintesi dei maggiori avvenimenti in tutta la provincia. 

Fiume Chiese

Partendo da Nord, da Ponte Caffaro si è osservato con apprensione lo scorrere impetuoso del Chiese. Mentre tutti gli spazi dedicati allo sfogo delle acque erano ormai occupati, nella serata di giovedì si segnalavano alcune uscite dall’alveo: fra Ponte Caffaro e Baitoni, dove a essere allagati sono stati per fortuna solo alcuni campi; a Barghe poco prima del ponte «nuovo», dove gli uomini della Protezione civile hanno eretto delle barriere di fortuna per limitare i danni dovuto all’allagamento del cortile di una casa, con l’acqua che poi finiva in uno scantinato dove doveva essere risucchiata con le pompe idrovore. A Pavone di Sabbio dove è stato chiuso un parcheggio prospiciente al Chiese. Così anche a Vobarno nei pressi del Ponte Vecchio dove da tempo è stato creato un percorso per incanalare l’acqua e farla scorrere lungo via Caduti per la Libertà, ed evitare così di fare troppa pressione sull’antica struttura di fabbricazione romana. E poi a Vestone, dove il Chiese ha raggiunto e superato il livello della strada, di fatto inondando vie e cantine di abitazioni private.

La speranza di tutti è che il maltempo conceda una tregua, anche perché il lago d’Idro, superata quota 369, oltre il livello di guardia, non è più in grado di fare da bacino di compensazione: tant’è vero che nelle scorse ore è stato regolato in modo che fosse più l’acqua in uscita dalle paratoie che quella in ingresso da fiumi e torrenti, ed è stato ripristinato anche il passaggio di 30 metri cubi al secondo nelle condotte Enel che poi scaricano a Vobarno.

Al punto di rilevamento idrometrico di Gavardo, già nel primo pomeriggio di ieri, la Protezione civile aveva innalzato il livello di allerta a 2, valore che indica la probabilità di fenomeni di inondazione localizzati e di moderati fenomeni di erosione. Prevista quindi l’eventualità di una piena, con il coinvolgimento delle zone e delle vie che lambiscono il fiume. Il gruppo comunale della Protezione civile e la Polizia locale dell’aggregazione della Vallesabbia, coadiuvati dal personale degli uffici municipali, sono immediatamente intervenuti per la chiusura dei tratti stradali interessati nonché dei parcheggi pubblici e privati, che sono stati sgomberati dalle vetture in sosta. Nessun allarme, invece, per i torrenti del reticolo minore del territorio gavardese, risultati tutti sotto controllo, anche grazie alle vasche di laminazione di cui sono stati dotati in tempi recenti.

Con il trascorrere delle ore, in conseguenza delle forti piogge cadute nel pomeriggio, il livello del Chiese è andato via via crescendo. La piena, ipotizzata in un primo momento per la notte, ha preso a manifestarsi già attorno alle 18, quando via Tebaldina, strada del capoluogo che affianca il fiume, ha cominciato a essere invasa dall’acqua tracimata, acqua che un paio d’ore dopo aveva raggiunto i quindici centimetri. Altro punto nevralgico, quello del ponte che scavalca il Chiese nel centro della frazione di Sopraponte, alla confluenza con il torrente Vrenda. Qui in serata il livello del fiume si era innalzato fino ad arrivare a un’ottantina di centimetri soltanto dall’arcata del manufatto, per poi stabilizzarsi. Una situazione che ha orientato le autorità verso la decisione di chiudere precauzionalmente il ponte al transito dei veicoli.

Il Chiese a Pontenove - Foto di Lodovico Venturoli
Il Chiese a Pontenove - Foto di Lodovico Venturoli

L’attenzione è stata massima anche tra Bedizzole e Calcinato. I sindaci dei due Comuni, Giovanni Cottini e Nicoletta Maestri, non hanno disposto alcuna evacuazione stante il fatto che la neve, a monte, ha preso il posto della pioggia già nel tardo pomeriggio di ieri: un buon segnale. Ma i cittadini che risiedono nelle zone considerate più a rischio sono stati comunque allertati in modo che potessero tenersi pronti a lasciare le proprie abitazioni. A Calcinato le aree più critiche si trovano a Calcinatello (via Santa Maria, la zona nei pressi del ponte romanico) e a Ponte San Marco (località Isola e l’area artigianale al confine con Bedizzole). A Bedizzole, invece, sono Bettoletto, Pontenove (qui si contano una decina di abitazioni) e località Cà del Bisso, dove tra l’altro il Chiese ha «invaso» i campi già qualche giorno fa.

  • Il monitoraggio del Chiese a Remedello
    Il monitoraggio del Chiese a Remedello
  • Il monitoraggio del Chiese a Remedello
    Il monitoraggio del Chiese a Remedello
  • Il monitoraggio del Chiese a Remedello
    Il monitoraggio del Chiese a Remedello
  • Il monitoraggio del Chiese a Remedello
    Il monitoraggio del Chiese a Remedello
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    Il monitoraggio del Chiese a Remedello
  • Il monitoraggio del Chiese a Remedello
    Il monitoraggio del Chiese a Remedello

Grande attenzione anche a Montichiari, dove si temeva che l’ondata di piena, attesa in serata, potesse portare il fiume fuori dagli argini, in particolare a Vighizzolo. Non si registrano esondazioni, anche se la portata del fiume è apparsa impressionante. Anche più a valle, da Carpenedolo a Remedello, Protezione civile e addetti comunali hanno vigilato e monitorato la situazione.

Nelle valli

In tutta la giornata di giovedì le valli, già interessate da un forte peggioramento lunedì, sono state colpite da nuove intense precipitazioni. La quota neve tenderà ad abbassarsi grazie all’arrivo di correnti relativamente fredde nei prossimi giorni.

È stata chiusa nel pomeriggio la strada per Presegno, frazione di Lavenone, in Valsabbia, a causa di uno smottamento. 

Lo smottamento verso Presegno - Foto © www.giornaledibrescia.it
Lo smottamento verso Presegno - Foto © www.giornaledibrescia.it

Dalle 16.15 è chiusa anche la strada (Ss 240) che porta da Storo, in provincia di Trento, al bivio per Tremalzo, che collega la val di Ledro al lago di Garda. 

Poco dopo le 18.30 è stata chiusa provvisoriamente per allagamento della galleria Seriola anche la strada statale 45ter Gardesana Occidentale in prossimità del km 0,350, a Villanuova sul Clisi. Il personale di Anas è sul posto per la gestione della viabilità e per il ripristino della circolazione nel più breve tempo possibile. 

La Provincia di Brescia ha fatto sapere che in Valsabbia ci sono state diverse frane nella giornata di giovedì. Gli smottamenti hanno interessato la Sp (58 KM 6+500) tra Idro e Capovalle, la Sp 111 (KM 2+550) tra Idro e Treviso Bresciano e la Sp 55 (KM 1+400) tra Vestone e Pertica Bassa. I mezzi della Provincia sono già intervenuti e le strade restano transitabili

La frana a Cevo
La frana a Cevo

In Valcamonica il fiume Oglio è gonfio e minaccioso e così sono gran parte dei suoi affluenti, un lungo reticolo di torrenti che sta trasportando a valle ingenti quantità d’acqua e fango. In alcuni punti il fiume è tracimato, invadendo la ciclabile e i prati circostanti, come a Breno. La Valle è poi punteggiata di piccoli smottamenti. Gli ultimi a Bienno, in via della Madonna di Prestine e via Ponte di Fontanazzo in Campolaro, che sono state chiuse, e ad Angolo, dov’è interrotta la strada per la località Sé-Poia Alta appena dopo l'agriturismo Serec; in serata è scesa una frana anche il località Carvignù di Cevo, costringendo a interrompere la viabilità per alcune ore (la Sp 84 è stata poi riaperta verso le 23).

Il sindaco di Corteno ha invitato i cittadini a evitare spostamenti non necessari; in paese è chiusa la strada per Sant’Antonio, dove sono scattati i semafori rossi d’emergenza. Disagi anche lungo la statale 42, dove in diversi punti si sono create grosse buche nell’asfalto, mentre in località Tre Archi a Sonico sono usciti in strada tre torrentelli. Ieri in serata è esondato un ruscello a Pisogne, senza causare danni.

Verso le 21.30 è stato istituito anche il senso unico alternato sulla Sp 345 tra Brozzo e Tavernole per problemi sulla strada. 

La situazione in città

La Protezione civile sorveglia il fiume Mella a Collebeato - Foto Giovanni Benini/Neg © www.giornaledibrescia.it
La Protezione civile sorveglia il fiume Mella a Collebeato - Foto Giovanni Benini/Neg © www.giornaledibrescia.it

Anche in città è stata attivata la Protezione civile insieme alla Polizia locale per il monitoraggio del territorio, vista l’allerta meteo che secondo il bollettino di Regione Lombardia per il territorio comunale è gialla per quanto riguarda il rischio temporali e rischio idrogeologico e arancione per il rischio idraulico. In una nota del Comune di Brescia si spiega che «particolare attenzione verrà rivolta alle aree a rischio allagamento, con particolare riferimento a quelle in prossimità dei corsi d’acqua principali (Mella e Garza), al reticolo idrico minore e ai sottopassi stradali e pedonali».

Sulle griglie poste nei punti critici del reticolo vigilerà Aprica, mentre il Consorzio di Bonifica Oglio Mella ed il Consorzio di Bonifica Chiese hanno messo in atto le procedure di messa in sicurezza della rete idrica.

Sempre dalla Loggia arriva la conferma che si sono alzati anche i livelli dei corsi d’acqua cittadini ma al momento «restano al di sotto del livello di guardia». In caso di situazioni di pericolo, i cittadini possono contattare la polizia locale allo 03045001.

Con buona probabilità è da ascrivere sempre al maltempo il guasto che ha interessato una cabina della rete elettrica gestita da A2A in città. L’inconveniente si è verificato attorno alle 19.30 e ha lasciato senza corrente circa 200 utenze nella zona di Casazza. I tecnici di Unareti, società del gruppo A2A, hanno ripristinato la rete in serata e la corrente è tornata alle 21.20.

Modifiche in autostrada

Per il maltempo è stata annullata la chiusura della stazione di Ponte Oglio sull'autostrada A4, prevista dalle 21 di stasera, giovedì 2, alle 5 di venerdì 3 novembre.

Rimane confermata, come da programma, la chiusura completa della stazione di Brescia ovest, in entrata e in uscita, dalle 21 di venerdì 3 alle 5 di sabato 4 novembre. In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione di Ospitaletto e di Brescia centro.

(Hanno collaborato Enrico Giustacchini, Ubaldo Vallini, Alice Scalfi e Giulia Bonardi)

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