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Nei primi dieci mesi del 2023 è piovuto di più rispetto a tutto il 2022

Sono già caduti più millimetri di pioggia rispetto all'anno scorso. Ma bisogna guardare anche come sono distribuite le precipitazioni
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Il responso dei dati è inequivocabile: la siccità del 2022 è un lontano ricordo. Nei primi dieci mesi del 2023, tra alti e bassi, i pluviometri bresciani hanno rilevato numeri ben più corposi rispetto a quelli dell’anno scorso, il meno piovoso di tutta la nostra serie storica, iniziata nel 1949.

Ecco i dati rilevati all’istituto Pastori: in tutto il 2022 sono caduti soltanto 519 millimetri di pioggia, un dato senza precedenti, mentre i primi dieci mesi del 2023 hanno già portato in dote quasi 800 millimetri. Siamo ancora lontani dalla media annua, pari a 981,5 millimetri, ma dobbiamo considerare che manca all’appello il bimestre novembre-dicembre. Dato che le previsioni per le prossime ore annunciano nuove piogge (e novembre è un mese statisticamente instabile), ci sarà modo di incrementare il bottino.

Lasciata alle spalle la siccità, dobbiamo però fare attenzione a interpretare i dati in modo corretto: quando si parla di pioggia non contano solo gli accumuli mensili o annuali, ma anche il modo in cui vengono ottenuti. In altri termini, bisogna considerare la distribuzione delle piogge nello spazio e nel tempo. I primi dieci mesi del 2023 hanno mostrato un andamento pluviometrico molto irregolare, con lunghi periodi secchi alternati a brevi parentesi perturbate. Febbraio e marzo, ad esempio, hanno portato solo qualche goccia, mentre maggio e luglio si sono rivelati due mesi estremamente piovosi. Anche i numeri di ottobre vanno analizzati con attenzione: è vero, sono caduti oltre 120 millimetri, ma le piogge si sono concentrate quasi esclusivamente nella terza decade del mese e hanno messo fine a un digiuno che, eccezion fatta per alcuni episodi instabili di poco conto, durava da agosto.

Comunque l’autunno, in questi giorni, sembra aver improvvisamente ritrovato la sua vera identità. Si è riaperta la cosiddetta «porta atlantica», da cui stanno arrivando correnti in grado di provocare precipitazioni diffuse e localmente intense. In ritardo rispetto alla consueta tabella di marcia è arrivata anche la prima neve in alta quota e nei prossimi giorni le temperature riusciranno ad avvicinarsi alla media del periodo. A quanto pare le mezze stagioni esistono ancora.  

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