Mal'aria, da oggi fermi anche gli Euro 4 diesel

Dopo giorni di polveri sottili fuori quota, al via le limitazioni di primo livello previste dal piano antismog. Ecco chi circola e chi no
Una ciclista alle prese con lo smog - © www.giornaledibrescia.it
Una ciclista alle prese con lo smog - © www.giornaledibrescia.it
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Aria malata. E da ormai una settimana. Senza che le previsioni meteorologiche lascino sperare in repentine variazioni sul tema. 

Era nell'aria - manco a dirlo - ed è così arrivato inesorabile il nuovo stop agli euro 4 diesel che da oggi, venerdì, entra in vigore assieme a tutte le altre limitazioni di primo livello previste dall'accordo interregionale antismog.

Da stamattina, quindi, in città e in altri 19 comuni che aderiscono al piano, oltre ai blocchi per così dire strutturali (che riguardano tutte le auto diesel fino agli Euro 3, oltre agli euro 0 a benzina) si aggiungono i diesel Euro 4, che non potranno circolare tutti i giorni, dalle 8.30 alle 18.30, una limitazione che si aggiunge, nei week end e nei festivi anche per gli euro 3, a meno che non siano vetture commerciali per le quali il divieto è limitato alle 12.30.

Nessuna limitazione è, invece, prevista per i diesel euro 4 che siano dotati di Filtro antiparticolato omologato, in tutti gli altri casi la sanzione è piuttosto pesante, va infatti da 163 a 658 euro. Inoltre, se nell'arco di due anni si viene pizzicati due volte al denaro viene aggiunta la sanzione amministrativa accessoria: sospensione della patente da quindici a trenta giorni.

Da una settimana, di fatto, le famigerate polveri sottili sono salite ben oltre la soglia di attenzione dei 50 microgrammi per metro cubo. Delle 5 centraline distribuite fra Brescia e provincia (Broletto e villaggio Sereno in città, Rezzato, Sarezzo e Odolo), tre sono quelle utilizzate per valutare quando introdurre misure ancora più restrittive: le due cittadine e quella di Sarezzo. La media di queste tre, mercoledì 20, ha fatto registrare una concentrazione di 97,7. Considerati anche i superi dei giorni precedenti e le previsioni meteo che non sono certamente favorevoli a una dispersione degli inquinanti il passaggio al livello di blocco successivo era inevitabile. 

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