Maestre ingiustamente accusate, lo Stato le risarcirà con 300mila euro
Giudici di primo, secondo e terzo grado le hanno riconosciute innocenti e mandate assolte dall’accusa di violenza sessuale a danno di alcuni loro piccoli alunni.
La Corte d’appello di Brescia, chiamata a valutare se la carcerazione che le due maestre dell’asilo Sorelli hanno patito in virtù di accuse poi rivelatesi infondate fosse stata ingiusta e quindi un danno da risarcire, ha riconosciuto loro la quarta vittoria processuale.
I giudici dell’appello hanno disposto che lo Stato rifonda a ciascuna di loro 299.520 euro: il prezzo per i due anni passati tra carcere e arresti domiciliari, per un’accusa tanto infamante e per la perdita del posto di lavoro.
Nell’inchiesta, ma non in custodia cautelare, finirono altre quattro maestre, un bidello e il curato della parrocchia di San Faustino. Anche per loro la vicenda giudiziaria si è chiusa nel maggio dello scorso anno con l’assoluzione definitiva perché il fatto non sussiste.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato