M5s in assemblea sabato a Milano: per ora da Brescia nessuno in lizza

La nostra provincia rischia di non riuscire ad eleggere neanche un rappresentante: su Crimi deciderà Conte
Il senatore Vito Crimi insieme al presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte
Il senatore Vito Crimi insieme al presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte
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Oltre che a se stesso, Luigi Di Maio un regalo lo ha fatto anche al vecchio compagno di governo: Matteo Salvini. Con la scissione che ha fatto nascere «Insieme per il futuro», assottigliando i gruppi parlamentari dei Cinquestelle, infatti, la Lega era diventata la prima forza parlamentare. Creando peraltro un assoluto inedito (e un paradosso) nella storia del Carroccio, in un periodo che - stando ai dati di Amministrative e sondaggi - vede il partito di Salvini in calo.

Certo, questa leadership parlamentare è durata ben poco (il resto, cultimato con la fine del governo Draghi, è storia) ma parte da qui il Movimento 5 stelle per lanciare un messaggio prima di tutto ai Dem: «Non procedere con l’alleanza tra M5s e Pd significa arrendersi a cinque anni di destra, con un governo capitanato da Giorgia Meloni e con tre quarti del parlamento composto da FdI, Lega e Forza Italia. Se Enrico Letta non cambierà idea e non tornerà sui suoi passi, consegnerà il Paese nelle mani del centrodestra e sarà sua responsabilità».

Candidature

La voce è quella del consigliere regionale 5s Ferdinando Alberti che, insieme a Dario Violi e all’on. Stefania Mammì, sta organizzando l’assemblea regionale del Movimento: l’appuntamento è a Milano (o in videocollegamento) per sabato 30. E sarà un’occasione per mettere il punto fermo sulla caduta dell’Esecutivo e sui risvolti che la frattura ha trascinato con sé. Ma soprattutto i pentastellati sperano che possa già essere quella l’occasione per iniziare ad avere qualche coordinata rispetto ai prossimi passi. A partire da quale sarà il metodo con cui saranno scelti i rappresentanti di Camera e Senato. La riunione sarà a porte chiuse ed è nata sulla scia delle richieste territoriali: i diversi gruppi, infatti, iniziavano a «chiedere lumi» in modo insistente, per capire il perimetro di un’eventuale alleanza, come potersi mettere a disposizione per una candidatura e, soprattutto, come organizzarsi per questa campagna elettorale estiva. Poi, ovviamente, c’è il grande rebus della tagliola sulle candidature: se è vero che Beppe Grillo è stato categorico, è altrettanto vero che - al contrario - Giuseppe Conte ha lasciato aperto qualche spiraglio. Su questo fronte, per quanto riguarda gli uscenti bresciani, Claudio Cominardi non dovrebbe comunque usufruire di una eventuale deroga, perché ha sempre condiviso la regola madre dei 5s: due mandati e poi basta. Ferdinando Alberti, che ha alle spalle una legislatura alla Camera e che sta concludendo la seconda al Pirellone non ha alcuna intenzione di correre per Roma.

Capogruppo in Loggia per il M5S Guido Ghidini
Capogruppo in Loggia per il M5S Guido Ghidini

Incognita

Resta l’incognita del senatore Vito Crimi, già sottosegretario e figura di riferimento per il Movimento: su di lui - che al momento non rilascia dichiarazioni - a decidere sarà direttamente Conte, che potrebbe ritagliarsi qualche mini deroga. L’ex premier smentisce insomma l’aut aut arrivato da Grillo che, però, non cede e ne fa una questione personale: il garante, infatti, avrebbe minacciato di abbandonare il Movimento in caso di dergoghe alla regola dei due mandati. Al Pirellone. Il fatto di cui tutti vociferano, quasi con rassegnazione, è che alle Politiche di settembre il Movimento rischia concretamente di non riuscire a portare neanche un rappresentante bresciano alla Camera o in Senato, al netto dell’incognita Crimi. Tanto che stando a una prima ricognizione fatta sul territorio, al momento, nessuno avrebbe alzato la mano per essere messo in lizza.

Il parlamentare Claudio Cominardi
Il parlamentare Claudio Cominardi

La situazione nel Bresciano

Quel che è certo - conferma il capogruppo in Loggia, Guido Ghidini - è che il «quartier generale» o, se si preferisce, la base operativa della campagna elettorale sarà la sede di Brescia (via Mantova, 35). Stasera, sempre in sede, Ghidini ha convocato un’assemblea per cominciare a confrontarsi con il gruppo della città: «L’obiettivo è mettere insieme le forze e partecipare il più attivamente possibile a questa campagna elettorale, in collaborazione e sinergia con tutti i diversi gruppi della nostra provincia: dal Garda alla Franciacorta» sottolinea. Quale sia l’impronta lo ricorda sempre Alberti: «Per cinque anni si è parlato solo dei temi dei 5 stelle: gli altri partiti che apporto hanno dato? Noi le proposte le abbiamo, gran parte sono state realizzate: gli altri hanno solo smontato o discusso le nostre riforme». Per quanto riguarda lo stato della potenziale alleanza Pd-M5s in Regione, per il momento «è congelata, ma la partita resterà sganciata dalle vicende romane e si sta continuando a collaborare».

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