L'omicidio di Clara Bugna all'Academy dei «C.S.I.» americani

Il delitto per il quale è all'ergastolo l'ex marmista Bruno Lorandi e il nodo dell'analisi dei consumi elettrici fanno scuola a Houston
Bruno Lorandi, ora all'ergastolo, e Clara Bugna, morta nel 2007 - © www.giornaledibrescia.it
Bruno Lorandi, ora all'ergastolo, e Clara Bugna, morta nel 2007 - © www.giornaledibrescia.it
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Il caso relativo all'omicidio di Clara Bugna è stato illustrato al congresso annuale dell'American Academy of Forensic Sciences di Houston (Aafs). Si tratta dell'omicidio di Clara Bugna, uccisa a Nuvolera il 10 febbraio 2007 e per il quale il marito Bruno Lorandi sta scontando la condanna all'ergastolo.

Lorandi, ex marmista che venne anche indagato, poi arrestato e infine assolto, per la morte del figlio Cristian avvenuta nel 1986, a novembre comparirà davanti alla Cassazione per discutere il ricorso contro l'inammissibilità della richiesta di revisione del processo pronunciata dalla Corte d'Appello di Venezia.

Alla base della richiesta di un nuovo processo c'è l'analisi dei contatori dell'abitazione della coppia, dove avvenne il delitto, e che secondo l'avvocato Alberto Scapaticci, storico legale di Lorandi, dimostrerebbe che il ferro da stiro vicino al quale venne trovata morta Clara Bugna quella mattina aveva realmente stirato e non era stato acceso solo per una messinscena organizzata da Lorandi, come sostenuto dai giudici in sentenza definitiva.

Proprio il tema dei contatori è trattato dal professor Alessandro Ferrero, del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, che ha portato il caso al congresso americano sulla scienza forense.

«Non avendo le conoscenze necessarie per capire che i dati erano irrecuperabili, si sono affidati alla apparente corrispondenza della ricostruzione effettuata con un diagramma
di consumi plausibile, ma non corrispondente al vero. Per accorgersene, avrebbero dovuto usare tecniche di analisi dei dati ai tempi non note, ma oggi disponibili nei software di elaborazione dati più avanzati» è la tesi del docente milanese. «Con gli strumenti di oggi è possibile analizzare e confrontare in modo agevole e ragionevolmente rapido i consumi riallineati «nei vari giorni, inclusi quelli posteriori al delitto. Dimostrando - è l'analisi del professor Ferrero - in modo inequivocabile, che il riallineamento dei consumi non ha ritrovato l'asse temporale originale».

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