Lombardia, è derby Lega-FdI per la Giunta, Santanchè smorza i toni: «Troveremo l’accordo»

Oggi i partiti in riunione con gli eletti per studiare le strategie, ma i vertici chiave iniziano lunedì
Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale - © www.giornaledibrescia.it
Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale - © www.giornaledibrescia.it
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Se l’Ambiente e la Cultura sono i «jolly», caselle spendibili trasversalmente per trovare una quadra che sembra più complicata del previsto, la Sanità è senza dubbio l’assessorato della discordia. E più passa il tempo e più le scaramucce interne al centrodestra, alimentate da aspettative e rivalse, consumano il bon ton. Anche per questo, per non rischiare di rimanere stritolato nel fuoco incrociato, il presidente Attilio Fontana si sta prendendo tutti i giorni di pausa annunciati.

La sua trasferta in montagna finirà lunedì e da quel momento intende marciare a passo speditissimo perché, è la teoria, meno tempo lascerà a disposizione del toto-Giunta e più chance avrà per sospendere la guerriglia e trovare una composizione ordinata delle controversie, usando toni morbidi ma decisi. Il messaggio, del resto, lo ha lanciato forte e chiaro prima del suo «ritiro», quando ha specificato di non essere il presidente dei partiti ma dei lombardi. Incontri. Intanto, però, i partiti si muovono.

Oggi alle 12 Forza Italia ha in programma la riunione con gli eletti, come pure a ritrovarsi saranno gli esponenti di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, dopo giorni di dichiarazioni da asso pigliatutto, smorza i toni e fa un passo verso il presidente Fontana: «Noi - ha chiarito il ministro Daniela Santanchè, coordiatrice regionale in Lombardia - non siamo abituati a chiedere le poltrone. Siamo il primo partito, il partito trainante della coalizione e collaboreremo perché l’azione del governo della Lombardia sia più efficace, efficiente, con personalità che abbiano la competenza per il ruolo che devono andare a ricoprire, ma non abbiamo nessun problema, sicuramente troveremo l’accordo». E, ancora: «Nessuna richiesta è stata ufficialmente avanzata, ci sarà tempo e modo di parlarne nei tavoli preposti». Certo - specifica - «siamo la forza trainante della coalizione, il primo partito in Lombardia e con questo spirito ci siederemo al tavolo per fare la prossima Giunta».

Posti

L’agenda che disegnerà la nuova squadra di governo, comunque, è tutta incentrata sulla prossima settimana: il governatore intende incastrare i vertici decisivi tra lunedì sera e giovedì. In ballo c’è l’affaire Sanità, assessorato che lui avrebbe già prenotato per Guido Bertolaso ma che FdI reclama per sé: in questo caso, Bertolaso potrebbe rimanere come consulente in seno direttamente alla presidenza, ma solo come ultima opzione. Ci sarà poi un assessorato ad hoc alla Famiglia (anche questo frutto della richiesta di FdI). Sul toto-nomi restano in pole i tre bresciani: Fabio Rolfi come assessore esterno (che in caso di vittoria in Loggia lascerebbe il passo a Davide Caparini), Barbara Mazzali che punta all’Agricoltura (assessorato finora guidato proprio da Rolfi) e Simona Tironi, in lizza per Disabilità e Welfare (delega che non è escluso possa essere distinta dalla Sanità). La Lega, poi, è in trincea, impegnata in un derby sottotraccia con FdI per accaparrarsi i posti in Giunta. Rispetto ai dieci assessori leghisti uscenti, sembrano essere al massimo cinque le deleghe che il partito di Salvini può aspirare a vedersi riassegnate. Salvini spinge per la conferma di Claudia Terzi ai Trasporti, ma tra i pretendenti per un posto nella nuova squadra ci sarebbe anche l’ex presidente del Consiglio Alessandro Fermi, il più preferenziato della Lega in Lombardia. Ci sono poi gli altri due assessori uscenti, il giorgettiano Guido Guidesi e Massimo Sertori. È vero che sul tavolo ci sono anche i quattro posti da sottosegretario, ma il numero dei pretendenti supera di gran lunga quello delle deleghe a disposizione del partito.

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