Loggia 2023: Pd pietra angolare nel centrosinistra, poi Terzo polo e Civica Castelletti
La strategia della campagna elettorale di Laura Castelletti e della coalizione di centrosinistra è stata indubbiamente quella di moltiplicare le liste civiche. Si è detto che sarebbe servito per drenare voti il più possibile anche laddove c’era chi si era allontanato dalla politica e chi non aveva intenzione di recarsi alle urne.
D’altronde a differenza del sindaco uscente, Emilio Del Bono, rappresentante del Pd, Laura Castelletti è una civica che ha sempre voluto mantenere un profilo civico in linea con quanto ha sempre dichiarato: «L’ultima tessera che ho avuto è stata quella del Partito socialista, da allora non ho più avuto tessere di partito». E allora questo spiega i risultati del voto di ieri e di domenica. Cambiano gli equilibri di forza all’interno del centrosinistra rispetto a 5 anni fa, un po’ per la comparsa di nuovi soggetti politici e un po’ per la ridistribuzione tra le liste civiche. Ma andiamo con ordine.
La base
Il Partito democratico resta il partito base del centrosinistra e la prima forza politica della città di Brescia con il 26,7% - nel 2018 arrivò al 34,6% e quasi 4mila voti in più e alle Regionali di febbraio si è issato fino al 38,18% ma in quel caso la coalizione di centrosinistra era composta da m5s, patto civico Majorino e Avs, non proprio contendenti temibili e soprattutto i dem hanno beneficiato del traino politico e d’immagine di Emilio Del Bono candidato al consiglio regionale e recordman di preferenze anche in città con 14.580 preferenze.
Ora il Pd manderà 11 consiglieri comunali in Loggia, 4 in meno rispetto al 2018, ma si conferma anche forza decisiva per il governo cittadino della Castelletti visto che si ragiona già attorno a 5 componenti in Giunta.
Altri partiti
Nella coalizione di centrosinistra ci sono altri due partiti politici in senso stretto. Il Terzo polo unito, caso unico in questa tornata amministrativa per Azione, Italia Viva e + Europa, sale al 7%: un risultato di tutto rispetto che è mediano rispetto a quello delle Politiche dello scorso settembre quando in città ottenne il 13% e il modestissimo 4,42% delle Regionali di febbraio. Il capolista l’on. Benzoni aveva puntato il 7% e l’ha ottenuto: saranno 3 i consiglieri comunali.
L’altro partito, anche se travestito da civica è Al lavoro con Brescia, che con il 2,8% porterà un consigliere, ma che nella sua formula di civica di sinistra (vi sono al suo interno Sinistra italiana e Possibile oltre che una componente ambientalista) dovrà sicuramente valutare come rinnovarsi visto che ha certamente pagato lo scotto di altre realtà, nella coalizione, che sono andate a coprire le stesse tematiche.
Le civiche
Il successo della Civica Castelletti, seconda forza della coalizione con il 7,8% (a livello cittadino meglio di partiti come Lega e Forza Italia) è il sigillo personale della nuova sindaca Laura Castelletti che lo scorso anno ha sciolto la sua storica «Brescia per Passione» ma oggi si propone con una forza aggiornata nella forma (nuovi colori e nuovo logo) e nella sostanza (con nuove figure pronte ad affacciarsi sulla scena politica cittadina». Per quanto riguarda gli altri: Brescia capitale, l’ultima civica presentata a tre giorni dal deposito delle liste ha sicuramente beneficiato della posizione sulla scheda, primo contrassegno dell’intera coalizione di centrosinistra o risulterebbe quasi inspiegabile il 3,5% ottenuto.
L’ultima lista che ottiene un consigliere è Brescia Attiva in cui i Fridays for future si sono fatti movimento con tanto di appoggio dei Verdi europei, nel momento in cui Europa Verde è stata commissariata per lo strappo di Fierro.
Le uniche due civiche che non arrivano al riparto sono Brescia Green guidata dall’ex assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra e Brescia 2030 anch’essa guidata da un’ex assessore per altro uscente, Roberta Morelli. Quest’ultima lista resta soto l’1,5% mentre l’altra è attorno al 2%. Non abbastanza, ma comunque decisive nel computo totale.
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