Loggia 2023, la Lega sulla sicurezza: «Castelletti nega l’evidenza»

La Lega non fa sconti a Laura Castelletti sul tema della sicurezza e mentre enumera le proposte del candidato sindaco del centrodestra, Fabio Rolfi - vigile di quartiere, patto educativo per la sicurezza, telecamere intelligenti nelle zone scoperte - attacca frontalmente la candidata sindaco del centrosinistra, dopo quanto avvenuto in piazza Vittoria il 25 aprile, con più di un migliaio di ragazzini che si sono dati appuntamento per una sfida a colpi di danza: caos e arrivo di un’ambulanza e delle forze dell’ordine.
Patto educativo
«Quanto successo dovrebbe mettere i brividi a tutti» esordisce Melania Gastaldi, che con gli altri consiglieri leghisti in Loggia ha convocato, «non a caso», come sottolinea Michele Maggi, una conferenza stampa proprio sotto l’arengario (dove martedì scorso si sono appollaiate decine di ragazzini). «Per un’ora e mezza si è perso il controllo della piazza. Sono tre anni che chiediamo un patto educativo per sicurezza e prevenzione, individuando spazi in cui i ragazzi possano divertirsi in modo sano. E anche un monitoraggio digitale, e telecamere intelligenti nei luoghi scoperti. Quello di piazza Vittoria - conclude Gastaldi - è l’avvenimento più recente, ma purtroppo non il più grave. Mi chiedo dove sia la Castelletti in tutto questo».
Evidenza negata
Rincara la dose l’onorevole Simona Bordonali: «Castelletti dice che a Brescia non c’è un problema di sicurezza. Nega l’evidenza e vuole nascondere l’inefficienza di quanto fatto finora. Su quello che è accaduto in piazza Vittoria non ha detto una parola. Il problema non sono solo le baby gang in centro. Ci sono gli accoltellamenti, lo spaccio nei parchi, la stazione dove l’insicurezza non è solo percepita ma evidente. Il ministro Piantedosi ha scritto a tutte le Prefetture. Mette a disposizione personale e risorse per tutte le stazioni. Non mi risulta che l’Amministrazione comunale abbia fatto richiesta per Brescia».
Il capogruppo in Loggia Massimo Tacconi aggiunge: «Bisogna rivedere l’organizzazione della Polizia locale, introdurre un nucleo operativo che monitori sui social eventi che possano interessare gruppi di ragazzi e introdurre anche il vigile di quartiere».
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