Liste d'attesa troppo lunghe, ecco come farsi rimborsare le visite private

L’ospedale deve garantire i tempi clinici, cercare altre strutture oppure erogare la richiesta in intramoenia: lo prevede la legge
Sale d'attesa in ospedale sempre più affollate
Sale d'attesa in ospedale sempre più affollate
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Liste d’attesa lunghissime per una prima visita specialistica ambulatoriale, o per prestazioni di diagnostica strumentale o di laboratorio, anche se la classe di priorità indicata sulla prescrizione dal medico indica una precisa tempistica, in base all’urgenza del problema di salute? Una via d’uscita c’è, almeno sulla carta. Infatti, per legge (nazionale e regionale), se le liste d’attesa in una struttura pubblica sono troppo lunghe e la prestazione sanitaria non viene eseguita entro i tempi previsti l’assistito può pretendere che la medesima prestazione sia fornita dal medico privatamente, in intramoenia, al solo costo del ticket, se dovuto.

Problema risolto?

Sulla carta sì, è proprio il caso di dirlo. Perché la norma nazionale, che risale al 1998, e quella di Regione Lombardia, del gennaio 2018, non lasciano dubbi. Le modalità sono riportate anche sul sito internet di Ats, l’Agenzia di tutela della Salute di Brescia, nella pagina dedicata a «tempi di attesa e prestazioni ambulatoriali»: «Ogni struttura della Regione è tenuta a rispettare un tempo massimo di attesa per ogni tipo di visita o esame. Se la struttura prescelta non garantisce le prestazioni entro il tempo massimo, rivolgendosi all’Ufficio relazioni con il pubblico della struttura stessa, è possibile prendere contatti con il responsabile unico aziendale per i tempi di attesa che individuerà altre strutture sul territorio in grado di offrire la prestazione entro i tempi indicati dalla classe di priorità. Se nessuna di queste è in grado di rispettare tale tempo massimo, la struttura erogatrice inizialmente scelta si deve impegnare, su richiesta del paziente, a erogare la prestazione in regime libero professionale, facendosi carico dell’intera detratto l’eventuale ticket che risulta a carico del paziente».

Come fare

Lunghissime le liste d'attesa per le prestazioni sanitarie
Lunghissime le liste d'attesa per le prestazioni sanitarie

La richiesta (istanza) dell’assistito di ricevere la prestazione in intramoenia, ovvero in libera professione, deve essere inoltrata all’Urp, Ufficio relazioni con il pubblico, dell’azienda sociosanitaria territoriale e deve riportare i dati personali dell’interessato, l’accertamento richiesto, la prima data disponibile comunicata in fase di prenotazione, specificare l’urgenza, il proprio diritto a conoscere i tempi massimi intercorrenti tra la richiesta di prestazioni e la loro erogazione e l’istanza di usufruire, nel caso di impossibilità di rispettare i predetti tempi, di attività libero-professionali in regime intramoenia.

Nell’istanza va anche specificato che in mancanza di risposta si provvederà ad effettuare la prestazione presso una struttura sanitaria privata, richiedendo successivamente il rimborso delle spese sostenute, al netto del costo del ticket (se dovuto). È ovvio che chi è esente e quindi non paga il ticket, non dovrà pagare assolutamente nulla.

Numeri poco significativi

Sulla carta la norma è chiara. Nei fatti - solo per fare un esempio - all’Asst Spedali Civili, realtà pubblica che eroga cinque milioni di prestazioni l’anno, il responsabile unico aziendale dei tempi di attesa riceve mediamente 60 segnalazioni al mese, di cui 40-50 relative espressamente al rispetto dei tempi. «Ogni caso è analizzato in modo approfondito in base ai criteri dei raggruppamenti omogenei di attesa - la spiegazione - ed emerge che nel 50% dei casi vi è inappropriatezza prescrittiva sia per quanto riguarda l’apposizione della classe di priorità sia in relazine al quesito diagnostico (il motivo per il quale il medico di medicina generale o lo specialista richiede quello specifico esame, ndr). La maggior parte delle richieste viene gestita all’interno dell’azienda. Le restanti vengono evase avvalendosi del supporto del Centro di prenotazione regionale che individua altre strutture».

Le classi di priorità

Ricordiamo che le classi di priorità per le prime visite di specialistica ambulatoriale devono essere indicate dal medico sulla prescrizione (si trovano sulla ricetta elettronica in alto a destra)

  • U = urgenza differibile - entro 72 ore prestazioni la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco di tempo molto breve la prognosi del paziente o influenza marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità. Devono essere prenotate entro le 48 ore dalla data di prescrizione;
  • B = Breve - entro 10 giorni - prestazioni la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco di tempo breve la prognosi del paziente o influenza marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità;
  • D = Differibile - entro 30 giorni per le visite ed entro 60 giorni per le prestazioni strumentali - prestazioni la cui tempestiva esecuzione non condiziona a breve la prognosi del paziente;
  • P = Programmabile - riferita a problemi che richiedono approfondimenti, ma non necessitano di risposta in tempi particolarmente rapidi, ovvero per prestazioni non urgenti ma programmabili, da eseguire entro 120 giorni.

Questa la situazione ideale. Nella realtà, le informazioni si riferiscono al tempo «medio» di attesa calcolato sul totale delle prenotazioni avvenute in una giornata indice, indipendentemente dalle diverse classi di priorità. Per i dettagli specifici, si devono consultare i siti di ogni struttura (le Asst Spedali Civili, Franciacorta, Garda e Valcamonica).

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