Letizia Moratti accende la campagna: a Brescia sabato 17 e allarga l’alleanza

A sostenerla anche esponenti di Grande Nord: in prima fila dovrebbe esserci Monica Rizzi
Letizia Moratti, candidata alle Regionali con il Terzo Polo - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it
Letizia Moratti, candidata alle Regionali con il Terzo Polo - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it
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The Queen Moratti sì, The Queen Moratti no. In Lombardia la tarantella non si è ancora fermata: non sono in pochi, soprattutto nel perimetro di quella «società civile» che anima salotti e mondi a cavallo tra cultura, imprenditoria e finanza, a pensare che ragionare su un’apertura o addirittura un appoggio all’ex sindaca di Milano non sia peccato.

Anzi: è un dibattito mai spento, specie nel cosmo ambientalista che oscilla verso il centrosinistra. Ed è proprio da questo vociare che potrebbe nascere - neppure troppo in sordina - il secondo allargamento del progetto Letizia Moratti Presidente, un programma che la candidata governatrice inizierà a raccontare a Brescia sabato 17, quando sarà impegnata tra città e provincia per accendere la sua campagna elettorale territoriale.

Scenario

La tabella di marcia è ancora in fase di definizione, ma di certo l’obiettivo è «incontrare più persone possibili», imprenditori inclusi. Dietro le quinte c’è l’idea - ancora nel pieno della fase «lavori in corso», s’intende - di una candidatura con tre liste alle spalle: quella della frontwoman (Letizia Moratti Presidente, con il gruppo di Palmieri), quella che sfoggerà il simbolo di Azione-Italia Viva e una terza con una sfumatura più ambientalista.

Ma non si tratta dell’unica apertura di campo che si sta traducendo in dialogo politico. Il primo allargamento guarda infatti a Grande Nord: del resto, è già stato palesato l’appoggio di Davide Boni, ec presidente del Consiglio regionale e - guardando in casa nostra - è più che un sussurro quello che vedrebbe in campo (anche da candidata in lista) l’ex assessore regionale Monica Rizzi.

C’è poi il gruppo dei «transfughi» o, se si preferisce, dei «leghisti ribelli» che puntano a indebolire Matteo Salvini e che, per farlo, sarebbero disposti a mettere volto e firma sul progetto di The Queen. La costituzione di un nuovo gruppo consiliare al Pirellone, con 5-6 eletti dalla Lega, sarebbe «quasi pronta»: la convinzione è che il partito a immagine e somiglianza del Capitano, la «Lega per Salvini premier», non sia più riformabile. E appoggiare Moratti significherebbe «dare la spallata definitiva al segretario federale».

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