Le misure antismog mettono a rischio il rogo della vecchia

Sono in vigore da oggi le misure previste dal protocollo regionale. Tra i divieti c'è anche quello di accendere fuochi
A RICHIO IL ROGO DELLA VECCHIA
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Il divieto di accendere fuochi all’aperto previsto dal protocollo antismog mette a rischio il rogo della vecchia

Le misure per abbassare le polveri sottili in vigore da oggi non contengono infatti solo le limitazioni ai diesel euro 3, ma anche appunto il bando a qualsiasi tipo di falò.

A questo punto i tradizionali roghi previsti in città dipendono dalle condizioni meteo. Perché i divieti previsti dal protocollo vengano sospesi servono due giorni consecutivi di aria nei limiti, vale a dire con il pm10 entro i 50 microgrammi per metro cubo d’aria. Perché ciò accada servono pioggia e vento, previsti tra oggi e domani. La Loggia ha già fatto sapere che è pronta a cancellare le disposizioni da giovedì «se le previsioni di forti perturbazioni in arrivo per le prossime 48 ore saranno confermate». Sempre che le polveri sottili scendano sotto il livello di allarme, con un paradosso: la pioggia potrebbe anche lavare l'aria, ma potrebbe anche impedire e i roghi

È dal 14 marzo che lo smog non dà tregua. Le centraline Arpa hanno registrato ieri 89 microgrammi per metro cubo d'aria al Broletto, 64 al Villaggio Sereno, 81 a Rezzato e 72 al Villaggio Sereno, dove dall'inizio dell'anno i giorni di esubero sono già 42, con un limite annuo di 35. L'aria tanto per cambiare è malata, una condizione che Brescia condivide come sempre con il resto della Lombardia e della Pianura Padana. Il fatto che servano misure più severe rispetto a quelle contenute nel protocollo è chiaro, il problema è capire quali e da quando.

 

 

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