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Smog: «Servono misure più severe»

Il protocollo regionale degli interventi per il miglioramento della qualità dell’aria in Regione Lombardia verrà aggiornato
SMOG: "MISURE PIU' SEVERE"
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«Il protocollo regionale degli interventi per il miglioramento della qualità dell’aria in Regione Lombardia verrà aggiornato, come previsto dalla programmazione regionale, tenendo conto dei risultati oggetto del monitoraggio effettuato in questi mesi di sperimentazione».
A darne notizia l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi, durante un'informativa oggi in Giunta.

«Con la delibera regionale n. 593 del 06/09/2013 è stato approvato il Piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria della Lombardia - ricorda Terzi - che ha definito gli obiettivi da raggiungere al 2020 e gli interventi da attuare in Regione Lombardia per il miglioramento della qualità dell’aria, conformemente a quanto previsto dalla direttiva comunitaria e dalle leggi regionali vigenti».

«A tal proposito - prosegue Terzi - vale la pena ricordare che la Lombardia è stata la prima regione italiana ad approvare un piano per la qualità dell’aria così strutturato, organico e conforme alla direttiva e alla norma nazionale di riferimento». 

L'assessore ha colto l'occasione della Cabina di regia ieri a Pirellone per relazionare su alcune linee di lavoro che le Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte stanno sviluppando e proponendo al ministro dell'Ambiente Galletti «tra le quali - ha ricordato - quelle che riguardano alcuni interventi sui settori riconosciuti come maggiormente emissivi: i veicoli diesel e le emissioni derivanti dalla combustione della biomassa in impianti non adeguati dal punto di vista tecnologico».

Sul tema della mobilità e dei controlli, l'assessore ha anche assunto un impegno alla presenza dei
sindaci e assessori dei capoluoghi di provincia e alcuni consiglieri delle Province presenti. «Faremo una raccolta firme - ha detto - attraverso i Comuni, da mandare al Governo, per chiedere che vengano abilitate le telecamere per il riconoscimento delle infrazioni di disposizioni ambientali con l'irrogazione delle relative sanzioni, per una reale differenziazione del pedaggio che penalizzi concretamente la circolazione dei veicoli più inquinanti nelle autostrade utilizzando le relative risorse per interventi di miglioramento della qualità dell' aria come previsto dalla direttiva sulla sperimentazione della riduzione della velocità, sempre in autostrada».

Per quanto riguarda invece il tema della sperimentazione della riduzione della velocità in autostrada si registra la mancata disponibilità a collaborare da parte di Aiscat che con una nota inviata a tutte le regioni del Bacino Padano e ai ministeri firmatari dell'accordo del Bacino Padano si è opposta con forza alla proposta di uno dei gruppi tecnici delle regioni con il ministero delle Infrastrutture.

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