Le Mille Miglia di Nuvolari e Marzotto: una mostra per rivivere le emozioni

Fotografie d’epoca e documenti raccontano le edizioni del 1933 e del 1953 vinte dal mantovano e dal Conte Corrente
La mostra è stata curata dai membri del comitato scientifico del Museo - © www.giornaledibrescia.it
La mostra è stata curata dai membri del comitato scientifico del Museo - © www.giornaledibrescia.it
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Salire, metaforicamente, a bordo dei bolidi della settima e della ventesima edizione della corsa più bella del mondo. Fino al 27 novembre il Museo Mille Miglia a Brescia ospita la mostra fotografica «1933 e 1953. Le Mille Miglia di Nuvolari e Marzotto. La seconda volta sul podio di "Nivola" e del "Conte Corrente"» (aperta dalle 10 alle 18, ingresso 10 euro, comprensivo del percorso permanente).

L’esposizione, curata dai membri del comitato scientifico del Museo (Maria Bussolati, Bruno Ferrari, Paolo Mazzetti, Francesca Morandini ed Elena Pala), si avvale di fotografie d’epoca (di privati e della Fondazione Negri) e di documenti, ed è dedicata alle due edizioni dell’anniversario.

Nel 1933 la Freccia Rossa è una gara imprescindibile per piloti e produttori di automobili, tanto che quell’anno partecipa anche una vettura con motore alimentato a gas di carbone a legna, un’invenzione promossa dal Duce: è un’Alfa Romeo 6C 1750 GS guidata dal generale Augusto Agostini e da Sergio Ferraguti, che riusciranno a concludere la gara, anche se fuori tempo massimo.

La vittoria se la aggiudicherà per la seconda volta il Mantovano volante: Tazio Nuvolari, in coppia con Decimo Compagnoni su Alfa Romeo 8C 2300 Spider Zagato, trionfa con una media di poco più di 108 km/h. Vent’anni dopo, nel 1953, la Mille Miglia se la aggiudica invece Giannino Marzotto su Ferrari 340 MM Spider Vignale.

Non mancheranno gli imprevisti: i piloti Farina, Sanesi e Villoresi si ritirano, mentre l’argentino Fangio danneggia lo sterzo. La corsa, si legge sulla cronaca del tempo, «come tutte le grandi avventure della vita, di cui è la quintessenza più felice, premia sempre i migliori, coloro che hanno osato, che tutto hanno dato nel raggiungimento del traguardo agognato».

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