Landolfi: «Il cuore dice "Tutto andrà bene" per tutta la vita»

La scrittrice ha raccontato a Brescia il suo atto poetico. Del Bono l’ha premiata «per aver trasmesso speranza»
  • Luciana Landolfi alla presentazione del suo libro
    Luciana Landolfi alla presentazione del suo libro
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    Luciana Landolfi alla presentazione del suo libro
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    Luciana Landolfi alla presentazione del suo libro
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    Luciana Landolfi alla presentazione del suo libro
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Da subito è apparso evidente che non si sarebbe trattato di una presentazione ordinaria di un libro: lanterne a richiamare la luna e le stelle, post-it con la scritta «Tutto andrà bene» incollati in ogni dove, la scelta di collocare l’appuntamento nel giardino in cui le sorelle Agazzi diedero vita al progetto di educazione infantile che rivoluzionò i canoni dell’epoca.

Così, venerdì pomeriggio, invitata dalla Pro Loco di Mompiano e incalzata dalle domande di Nunzia Vallini, direttore del nostro giornale, Luciana Landolfi, la poetessa che «parla alle parole», ha presentato alla città il libro «Tutto andrà bene: perché il futuro ti salva la vita» (Minerva edizioni, 120 pagine, 15 euro, proventi a un’associazione per bambini disabili).

Un’opera scritta in otto giorni e otto notti in cui racconta come è nato (partendo da lontano, dal «Dio felice» di nonna Olivia) il suo atto poetico individuale e collettivo che, attraverso la diffusione contagiosa del messaggio «Tutto andrà bene», ha portato in tutto il mondo la luce nei giorni più cupi. Nel volume la poetessa si confessa, parla di amore, bellezza (che è «negli occhi di chi guarda») e gioia. Ma anche di buio. Ossia di «quanto mi sia costato - racconta - stare lontana, per alcuni anni, dalla gioia».

Dei giorni cupi, quelli della pandemia, ha riferito il sindaco della città Emilio Del Bono, intervenuto alla presentazione premiando Luciana con una targa per aver «diffuso la speranza in tempi non facili»: «Ho dovuto fare i conti con la morte che aveva nomi e cognomi, mi sono trovato a dover prendere delle decisioni difficilissime. Per giorni non ho visto la luce, la fine del tunnel. E mi sono aggrappato alla fede». L’emergenza ha messo in evidenza «la fragilità della nostra esistenza», ma anche «la sicurezza delle nostre case, i valori che contano - ha sottolineato il primo cittadino -. Ho incontrato gesti di futuro straordinari, ho capito che da una situazione del genere si esce solo insieme, ho compreso cosa significa essere una comunità, condividere un dono».

Tra i gesti che l’hanno colpito c’è ovviamente quello di Luciana che il 22 febbraio in contemporanea, ma non in conseguenza, con il diffondersi della pandemia (perché l’aveva programmato a dicembre e l’aveva già fatto in passato), a una festa di compleanno ha iniziato a diffondere i post-it con la scritta «Tutto andrà bene» invitando gli amici a fare lo stesso. L’atto poetico è stato subito notato e rilanciato in tutto il mondo da stampa, tv e social network.

«Tutto andrà bene» è un’espressione (usata anche dalla nonna Olivia) che «viene dal cuore, non dalla mente. Perché è col cuore che si decide di mettere al mondo un figlio, di aprire un’attività...». Credere in questo messaggio al punto da trasformarlo in uno stile di vita significa, «nella tempesta, avere una fede illogica e immotivata nel futuro».

L’invito della poetessa è quello di esserne convinti sempre «tutti i giorni, per tutta la vita». «Tutto andrà bene» fa parte di un libro diffuso composto da tre pagine. Le altre due recitano: «Tutto può l’amore, l’amore può tutto». E «Tu sei la creatura più amata su tutta la terra».

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