La vita bresciana del brigatista Mario Moretti tra una casa in città e la detenzione a Verziano

Sul citofono di un appartamento dove ha vissuto, c’è ancora il cognome scritto con un pennarello. Non un cognome che dà nell’occhio, ma dietro il quale c’è un passato da brigatista, di cui non si è mai pentito, e un presente segnato da sei condanne all’ergastolo. Che sta scontando in regime di semilibertà dall’11 novembre 1997 con periodi che, grazie a permessi premio e licenze straordinarie, trascorre fuori dal carcere senza rientrare nemmeno la notte. L’ultimo, a cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, lo ha passato a Brescia.
Dove Mario Moretti, una delle figure più importanti delle Brigate Rosse, ha stabilito il proprio domicilio in città per quei giorni in cui gli viene concesso di vivere una vita fuori dal carcere, che sia Opera o Verziano.
A Verziano
Ultimamente infatti il brigatista, che non si è dissociato dalla lotta armata e che mai ha collaborato con la giustizia, è in carico alla direzione del carcere bresciano in virtù del piano di trattamento approvato dal magistrato di Sorveglianza del tribunale di Brescia il 23 dicembre scorso.
L’uomo che ha fatto parte del commando delle Br che il 16 marzo 1978 sequestrò Aldo Moro, che ha pianificato e condotto l’intero agguato e che ha confessato di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio del presidente della Democrazia Cristiana, ha trascorso Capodanno e i primi giorni di gennaio all’ombra del Cidneo in un appartamento dal quale non poteva uscire dalle 22 alle 7. Il 3 gennaio la licenza ordinaria è scaduta e dal giorno successivo Moretti - che ha compiuto 77 anni il 16 gennaio - deve rispettare le prescrizioni firmate dal Dap (il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) con l’Area Pedagogica della casa di reclusione di Verziano.
Tra Rsa e volontariato
Fuori dal carcere ha libertà di movimento nella provincia di Brescia, può recarsi a Milano per esigenze lavorative o per far visita ai parenti. Nella sua condizione di detenuto semilibero Mario Moretti - è stato disposto dal tribunale di Sorveglianza - svolge dal 4 gennaio attività di volontariato per un’associazione bresciana in modalità smart working dal nuovo domicilio in città e per due giorni alla settimana è autorizzato a recarsi negli uffici di una Rsa del territorio. Ha l’obbligo tassativo di non percepire denaro per la sua attività, che è puro volontariato, come quello che da anni svolge per una cooperativa di Milano e nello studio di un avvocato milanese come assistente informatico.
L’ex BR che ha avuto un ruolo di primo piano nel rapimento di Aldo Moro in via Fani e che ogni giorno incontrava il presidente della Dc durante il sequestro, da lunedì al venerdì esce dal carcere alle 8 e rientra entro le 22, mentre il sabato e la domenica lascia il carcere più tardi. Per gli spostamenti bresciani utilizza i mezzi pubblici o in alternativa è autorizzato a guidare l’auto di proprietà della compagna.
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