La telefonata alla Polizia: «C'è una rapina, siamo in ostaggio»

Ecco l'audio della telefonata che uno degli ostaggi è riuscito a fare alla Polizia durante la rapina all'Ubi di via Masaccio, lunedì pomeriggio
"SIAMO IN OSTAGGIO, CORRETE"
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«C'è una rapina. Sono un ostaggio, venite perché siamo chiusi nel bagno. Parlo piano perché non sanno che abbiamo un telefono». Poche parole ma molto chiare. I fatti, l’indirizzo, e la richiesta di fare presto perché ci sono delle persone in ostaggio. 

Sono quelle che uno degli ostaggi della rapina all’Ubi banca di lunedì pomeriggio è riuscito a pronunciare nella chiamata al Nue 112 che ha fatto con un cellulare nascosto mentre i rapinatori requisivano quelli di tutti i presenti.

La voce è stata modificata per motivi di sicurezza ma il contenuto è comunque chiaro.

Il resto è cronaca. L’operatore della sala radio della Questura, cui il Nue 112 ha inoltrato la chiamata, allerta tutte le pattuglie della Squadra Volante disponibili, che in pochi minuti circondano la banca, fanno irruzione e mettono in sicurezza gli ostaggi bloccando e arrestando i rapinatori.

  • La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina
    La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina
  • La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina
    La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina
  • La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina
    La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina
  • La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina
    La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina
  • La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina
    La Polizia fuori dalla filiale di Ubi di via Masaccio dopo la rapina

Più tardi si scoprirà che si tratta di tre catanesi in trasferta, esperti di rapine in banca ma che evidentemente non avevano fatto i conti con il senso civico dei bresciani.

 

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