La Regione riapre la caccia al tordo, ma solo da capanno

Per la vagante si dovrà aspettare il primo ottobre. Attesa per eventuali ricorsi d’urgenza con sospensiva
La delibera prevede che il Tordo bottaccio possa essere cacciato ma solo da capanno
La delibera prevede che il Tordo bottaccio possa essere cacciato ma solo da capanno
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Riparte oggi la caccia da appostamento fisso, ossia da capanno, al Tordo bottaccio dopo la pronuncia delle settimane scorse da parte del Tar di Milano che ha accolto il ricorso presentato da Lac. Un ricorso che in Emilia e Umbria i rispettivi Tar hanno respinto mentre in Veneto, ieri, la caccia è stata sospesa sino a ottobre per le stesse ragioni.

In adeguamento all’ordinanza cautelare 01056/2022 del Tar milanese, la Regione Lombardia ha adottato giovedì una delibera che ha stabilito di aprire la caccia al Tordo bottaccio solo da appostamento fisso, dal 24 al 29 settembre. La delibera vieta dal 24 al 29 settembre l’impiego di richiami appartenenti a Tordo sassello. Invece dall’1 ottobre il tordo sarà cacciabile in forma vagante.

I capannisti

Una buona notizia per gli oltre settemila capannisti bresciani. «Nella nostra provincia sono 10mila i capanni registrati e oggetto di concessione quali appostamenti fissi, ma sono poco più di settemila i capannisti che praticano la caccia con il prelievo del bottaccio. Questa attività era stato prevista nel calendario regionale a partire dal 18 settembre, ma tale disposizione è stata sospesa dal Tar di Milano, posticipandone l’apertura al 1 ottobre, insieme ad anatidi, rallidi e scolopacidi» spiega Marco Bruni, presidente bresciano di Federcaccia.

La decisione

La Regione ha ritenuto così di adottare il provvedimento tenendo conto da un lato dell’impatto e delle possibilità che la delibera potesse resistere per il tempo indicato nel testo, ossia una settimana, offrendo motivazioni amministrativamente sostenibili per la decisione, dall’altro del fatto che con la metà di ottobre il passo dei Tordi bottacci nella fascia montana della Lombardia termina. «Da qui appare chiaro come la Regione abbia cercato di limitare il prelievo di questa specie in linea con quanto chiesto dal Tar e in applicazione dell’ordinanza emessa», spiegano gli uffici regionali.

Le reazioni

«Molti cacciatori potrebbero storcere il naso per la riapertura solo al Tordo da appostamento fisso: a tutti sarebbe piaciuta una riapertura più ampia, che comprendesse anatidi e acquatici in generale, almeno da appostamento, ma bisogna anche tener conto della linea del Tar, per quanto si sia spinta in direzione opposta dagli altri ricorsi presentati in Emilia e Umbria» spiegano sempre dai vertici di Federcaccia. Ora resta l’incognita di eventuali prese di posizione dell’ultima ora da parte dei precedenti ricorrenti al Tar: seppur la delibera si limita come efficacia temporanea al 29 settembre, non è da escludere che possa intervenire una richiesta urgente di sospensiva, fattore che se accolto potrebbe scompigliare da capo le carte ai cacciatori. Bloccando quindi gli effetti di questa ultima tempestiva delibera.

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