La madre le dona la vita e gli anticorpi

Nata una settimana fa all'ospedale Civile, la bambina è protetta dopo il vaccino Pfizer fatto dalla mamma
Una neonata - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una neonata - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Una bimba supeprotetta, quella nata una settimana fa all’Ospedale Civile. Protetta dall’amore incondizionato dei suoi genitori, ma anche dagli anticorpi anti-Covid 19. A trasmetterglieli è stata la mamma, operatrice sanitaria nello stesso ospedale che, all’inizio dello scorso gennaio era stata vaccinata con Pfizer come tutti i suoi colleghi.

«Quando la collega è stata vaccinata era al terzo trimestre di gravidanza - spiega Federico Prefumo, ostetrico-ginecologo della Sala parto del Civile -. All’inizio la signora aveva qualche timore sull’opportunità di vaccinarsi. Poi, confortata anche da ulteriori dati pubblicati dalla letteratura scientifica, ha deciso di aderire alla campagna all’epoca appena iniziata per medici ed operatori sanitari che lavorano negli ospedali». La piccolina, dunque, è nata con gli anticorpi che le ha trasferito la madre attraverso il sangue della placenta. La protezione, tuttavia, durerà per un breve periodo, un paio di mesi circa. Anche se, come spiega il ginecologo Prefumo, «è molto, ma molto raro, che i neonati sviluppino forme sintomatiche significative anche dovessero essere contagiati».

«Questo - aggiunge - è stato osservato nel caso di donne gravide positive o già con la malattia, anche se nel nostro ospedale, che è centro di riferimento per le gravidanze o già con Covid i bambini non sono stati testati. La trasmissione del virus da madre a figlio è un evento eccezionale, nell’ordine dell’1%, anche se poi il 7% dei bimbi si positivizzano perché a contatto con la mamma».

Nel merito degli anticorpi prodotti dalla madre e presenti nel sangue del figlio, ci sono ancora pochi dati a disposizione e al Civile è la prima neomamma che ha avuto una bimba pochi mesi dopo essere stata vaccinata. Tuttavia, anche a livello nazionale ed internazionale, aumentano le ricerche che confermano quanto è accaduto alla donna bresciana e alla sua bambina.

Secondo un recente studio pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology «la vaccinazione Covid-19 può stimolare una vigorosa risposta immunitaria nelle donne in gravidanza, che poi trasmettono gli anticorpi risultanti ai loro neonati attraverso la placenta e il latte materno». Il dottor Prefumo spiega: «Ci sono pochi studi, ma nessuno ha evidenziato nè suggerito meccanismi biologici per i quali questi vaccini possano causare o favorire effetti avversi in gravidanza. Tuttavia, le donne devono valutare, caso per caso e con l’aiuto dei medici che le assistono, i potenziali benefici e gli eventuali rischi della vaccinazione».

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