La ludopatia dilaga, ma ancora pochi vanno in cura

Coinvolto un bresciano su 40, ma sono meno di 500 le persono che si rivolgono ai servizi
Giovani a rischio © www.giornaledibrescia.it
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I dati della letteratura indicano che nei minorenni le problematiche di gioco d’azzardo si collocano fra il 3,2% e l’8,4% e oltre, e che un avvicinamento precoce alle esperienze di gambling espongono al rischio di sviluppare nel tempo una vera e propria dipendenza.

Il sommerso è il problema numero uno anche per il gioco d’azzardo: un fenomeno che riguarda molti giovani, non rilevabile se praticato in particolare online. «Sinora le scuole sono state distanti, quasi inconsapevoli di una pratica che i propri studenti frequentano. È tempo di assumersi la responsabilità di dare attenzione e risposte».

Così ha introdotto il seminario «Fate il nostro gioco» la dirigente Fiorella Sangiorgi dell’Istituto comprensivo «Ugo da Como» di Lonato del Garda, capofila dell’Osservatorio provinciale del contrasto alle ludopatie e al gioco d’azzardo, nato da un accordo tra la Regione Lombardia e l’Ufficio scolastico regionale.

Quando il gioco, le scommesse fanno la loro comparsa in età precoce, o quando il mondo del web e di internet diventa un elemento ricorrente nelle giornate dei ragazzi, può generare nei genitori e negli educatori un senso di preoccupazione, di impotenza. Per molti ragazzi è solo «un gioco come un altro», una pratica innocua pubblicizzata dai loro idoli dello sport e della tv.

Se, date le leggi vigenti in Italia, parlare di minori e gioco d’azzardo può sembrare un ossimoro, la realtà mostra, invece, come tale pratica appartenga al loro universo, delineando un quadro allarmante. Per rendere l’idea dell'entità del fenomeno: un bresciano su 40 ha problemi di gioco d'azzardo. Per un totale di circa 30mila persone, l'equivalente di una città come Desenzano, più di Montichiari o Lumezzane. Il numero è soltanto una stima, il sommerso è tantissimo: basta pensare che sono meno di 500 le persone che si rivolgono ai centri di aiuto e non sono adolescenti.

«L’Osservatorio, in una regione che prima in Italia ha promulgato una legge di contrasto alle ludopatie, ha il compito di creare meccanismi innovativi e coerenti con le sfide che ci attendono – ha spiegato Corrado Celata, dirigente regionale di welfare e prevenzione -. Occorre fare sistema con tutte le forze in campo».

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