La Festa delle Luci in Castello ha incantato la città: oltre 300mila i visitatori

Ieri chiusura con il botto per la manifestazione: presi d’assalto Cidneo, Capitolium e piazza Loggia
  • L'ultima giornata della Festa delle Luci in Castello
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AA

La fila di «quelli con il saltacoda» (ormai creature mitologiche) scorre senza pensieri. L’altra, quella di «tutti gli altri», la osserva speranzosa. E rammaricata: i biglietti per entrare senza attesa sono soldout da giorni.

Un tutto esaurito importante: sono stati 30mila i tagliandi «saltafila» venduti (i cui proventi andranno al Banco dell’Energia di A2A), e già questo aveva fatto presagire il pienone. In effetti è andata esattamente così.

Dopo le prime serate d’apertura affollate ma non affollatissime, negli ultimi giorni il Castello s’è riempito come si deve per «Light is life» (la Festa delle Luci di A2A con la direzione artistica di Angelo Bonello, molto contento del risultato) che in questi giorni prosegue a Bergamo e che ha «ampiamente superati i 300mila visitatori» in dieci giorni. L’atmosfera che si respirava ieri sera era di fretta, speranza e meraviglia. La fretta di riuscire a vedere con i propri occhi il fascino della light art che ha incantato Brescia in questo freddo febbraio; la speranza di entrare e di godere di tutte le opere nonostante le folle; e la meraviglia di un festival d’arte pubblica tra i più azzeccati.

Pienone

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Bambini e bambine ancora travestiti e con i coriandoli di Carnevale nei capelli si sono mischiati a ragazzi, ragazze e adulti di tutte le età: alle 20 la sicurezza parlava di circa 5mila ingressi e di un flusso lento ma costante.

«È l’ultima sera, tutti si stanno affrettando, ma d’altra parte accade così ad ogni evento», raccontano dall’organizzazione. «In ogni caso è un successo. I primi giorni non c’è stato così pieno, ma le voci hanno circolato e già alla terza sera il festival si è riempito. Abbiamo tutto sotto controllo nonostante le code: vogliamo dare la possibilità a tutti di entrare. Certo, il percorso non è lineare, si tratta di un castello antico, ma al di là dei disagi sta andando tutto per il meglio».

Testimonianze

A confermare le impressioni è il pubblico. Davanti alla Terra fluttuante incontriamo - poeticamente - Moon. Viene dal Bangladesh, vive a Brescia ed è salita in Castello con sua figlia. «Mi è piaciuto molto. Ci ho impiegato un’oretta e mezza a fare tutto il giro». Come lei anche Fulvio, che è venuto da Travagliato proprio prima della chiusura. «All’interno del percorso ci hanno bloccato molte volte per non sovraccaricare i passaggi, sono un po’ stanco - ha sorriso - ma le installazioni mi sono piaciute. Soprattutto il corridoio sotterraneo illuminato. Sì, forse c’era un po’ troppa gente, ma in certi tratti la folla si dirada e quando il passaggio si allarga si godono meglio tutte le opere».

Chi non aveva il saltacoda un po’ di nervosismo lo manifesta. Come quattro amici di Ghedi che, arrivati sul Colle Cidneo hanno atteso per un’ora e mezza. «Troppi ingorghi, non è scorrevole», il loro parere. «Siamo arrivati troppo tardi; saremmo dovuti venire durante la settimana». Con il «saltafila», invece, tutto perfetto, dice un visitatore che viene da Brescia (e che, da operatore ecologico di A2A, ci teneva particolarmente a passare).

La star

Altre persone, sempre da Brescia città, confermano come sia andato tutto liscio, nonostante non avessero prenotato. «Abbiamo atteso una cinquantina di minuti senza pass, ma è tutto bellissimo, soprattutto il Globo», ammette Alexandra, in Castello con la famiglia. Globo che, come già accaduto nei giorni scorsi (e così come chiunque abbia Instagram confermerà), è risultato la star in mezzo alle star. «Abbiamo fatto il giro del mondo», «Vuoi vedere l’Italia?», le voci attorno alla «Floating Earth» di Luke Jerram. Ah: alla fine qualcuno ha ammesso di avere un personale saltacoda.

Gaetano, autista di autobus, sei figli (solo uno a casa), non aveva il tagliando «ma un neonato sì!», scherza. «Non abbiamo fatto nemmeno un minuto di coda perché abbiamo un bimbo piccolo. Abbiamo solo dovuto lasciare i passeggini», sorride indicando tutti quelli parcheggiati alla base del Castello. Sono tantissimi. Segno di tantissime famiglie.

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