La Corte di Cassazione annulla il sequestro all'architetto di Putin
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza con la quale il giudice delle indagini preliminari di Brescia, nell’ambito dell’indagine che lo vede accusato di esterovestizione, auto riciclaggio e contrabbando, nel luglio del 2022 aveva disposto il sequestro per sproporzione di beni mobili ed immobili dell’architetto Lanfranco Cirillo per 141 milioni di euro.
La suprema corte ha accolto il ricorso della moglie dell’imprenditore, che ha fatto fortuna in Russia ed è passato alle cronache come architetto di Putin, indagata a sua volta in qualità di interposta persona.
L’avvocato Alleva ha cercato di dimostrare che disponibilità finanziarie, immobili ed opere d’arte non sono frutto di guadagni illeciti, ma legittima conseguenza delle attività lecite compiute in Russia dall’architetto trevigiano che a Roncadelle ha realizzato una villa museo e l’ha riempita di opere d’arte di assoluto valore: da Picasso a Cezanne, da Kandinsky a De Chirico e Fontana.
Gli atti ora saranno trasmessi al tribunale del riesame di Brescia, che dovrà riesaminarli sulla base dei principi di diritto affermati dalla Cassazione nella sentenza di annullamento del provvedimento.
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