La compagna di Maniero: «Speravo cambiasse, invece...»

Ascoltata in udienza per il processo all'ex boss che lei stessa ha denunciato per i matrattamenti subiti
Felice Maniero in uno scatto di fine anni ’80 // FOTO ARCHIVIO GDB
Felice Maniero in uno scatto di fine anni ’80 // FOTO ARCHIVIO GDB
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«Marta Bisiello ha confermato quanto già detto, ha aggiunto però che non si sentiva minacciata o aveva paura ma sperava che le cose si potessero sistemare. Ha detto che sperava cambiasse. Vedendo che non succedeva non lo aveva denunciato ma ha reso dichiarazioni spontanee». Così l'avvocato Luca Broli, legale di Felice Maniero ha ricostruito quanto detto in aula dalla compagna dell'ex boss del Brenta, in cella per maltrattamenti.

È stata ascoltata anche la figlia 19enne della coppia. «Ha riferito di quattro episodi di maltrattamenti, due riferiti e due ai quali ha assistito. Spiegando che si era trattato di spintoni e qualche schiaffo» ha detto il legale di Maniero. «La compagna ha anche riferito di come la loro vita fosse cambiata dal periodo d'oro in cui avevano ampie disponibilità economiche agli ultimi anni segnati dalle difficoltà economiche che hanno inciso sul loro rapporto».

Durante l'udienza Felice Maniero ha chiesto perdono, ma la compagna ha riferito che non intende riprendere la relazione. Il processo è stato aggiornato al prossimo 26 maggio per discussione.

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