La Casa d’accoglienza di via Corridoni rinascerà: più posti e spazi per stare insieme

La struttura comunale sarà demolita e ricostruita guardando all’ambiente
Come sarà la Casa d’accoglienza di via Corridoni - © www.giornaledibrescia.it
Come sarà la Casa d’accoglienza di via Corridoni - © www.giornaledibrescia.it
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Non solo i clochard sono senza privi di un tetto. Sempre più bresciani e sempre più giovani coppie fanno i conti con un lavoro precario, uno stipendio minimo e l’impossibilità di tornare alla «normalità».

Il Comune di Brescia da molti anni offre loro aiuto grazie alla Casa d’accoglienza di via Corridoni che sta per essere completamente ristrutturata. A breve, infatti, sarà avviato l’appalto per i lavori e si prevede di avviare il cantiere verso la fine dell’anno, in un lotto classificato dal Piano delle regole per le attrezzature e gli spazi a uso e interesse pubblico. L’investimento sarà di 1,670 milioni di euro, con un progetto firmato dalla società bresciana DVisionArchitecture (Dva), grazie a 700mila euro del Pnrr e al possibile finanziamento di Fondazione Cariplo cui ha partecipato la Loggia.

Il progetto

La nuova struttura sostituirà l’attuale, ormai vetusta e con evidenti problemi di cedimenti strutturali. Il progetto di demolizione e ricostruzione si inserirà in maniera armoniosa nel quartiere aumentando il numero di posti letto (da 22 a 32) senza eccedere rispetto alla sagoma dell’edificio attuale e soprattutto senza richiedere consumo di altro suolo. Grande attenzione sarà riservata anche agli aspetti ambientali: saranno impiegati materiali compatibili e sfruttate energie rinnovabili, contenendo la spesa dell’intervento e riducendo al minimo i costi di futura gestione dell’opera.

«L’impianto progettuale, di per sé semplice, si basa sulla razionalizzazione degli spazi interni e sulla valorizzazione degli ambienti comuni per favorire la socialità degli utenti - ha sottolineato l’assessore ai Lavori pubblici, Valter Muchetti, affiancato da Massimo Azzini, responsabile del Settore edilizia civile -, conferendo al tempo stesso maggiore comfort e flessibilità alle soluzioni di alloggio previste».

In particolare, si è focalizzata l’attenzione sull’ambiente circostante, realizzando ampi spazi esterni porticati e riqualificando la porzione di giardino adiacente. La nuova soluzione architettonica intende offrire una sistemazione abitativa temporanea, all’interno di una progettualità sociale più ampia, condivisa e promossa dal servizio sociale territoriale.

«Uno degli obiettivi da raggiungere - ha spiegato Pietro Bianchi, co-fondatore di Dva - riguarda la neutralità carbonica, vale a dire l’ottenimento di un bilancio nullo minimizzando le emissioni di CO2 associate ai fabbisogni energetici e l’applicazione di misure di mitigazione». Oltre ad aumentare i posti letto, la nuova struttura offre uno standard qualitativo maggiore anche rispetto alla dotazione di servizi.

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