L’Avis risponde alla pandemia con 200 sacche di sangue in più

Oltre 7mila quelle raccolte dall’inizio dell’anno ma il presidente Fossati rilancia: «Servono nuovi volontari»
IL BILANCIO DELL'AVIS
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Ha toccato quota 5mila e 400, 300 più del 2020, l’Avis comunale di Brescia. Tanti sono i soci attivi che donano sangue, un numero importante che deve spingere a fare ancora di più, soprattutto in periodi delicatissimi come quello che viviamo. Lo ha ricordato, in occasione dell’assemblea straordinaria a San Barnaba, il presidente dell’Avis comunale Gabriele Fossati, evidenziando un dato fondamentale.

«L’invecchiamento della popolazione, unitamente ai rischi della pandemia comportano un continuo aumento nella richiesta di sangue e di suoi componenti, veri insostituibili farmaci d’emergenza - ha esordito -. È una sfida questa che non possiamo che raccogliere ogni giorno impegnandoci a diffondere, soprattutto fra i giovani, il valore del dono gratuito e anonimo». L’assemblea straordinaria è stata celebrata per ringraziare con la consegna delle benemerenze, interrotta per un paio d’anni, i tanti volontari che nonostante le difficoltà non hanno fatto mancare il loro prezioso contributo.

  • La serata dell'Avis a San Barnaba
    La serata dell'Avis a San Barnaba
  • La serata dell'Avis a San Barnaba
    La serata dell'Avis a San Barnaba
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    La serata dell'Avis a San Barnaba
  • La serata dell'Avis a San Barnaba
    La serata dell'Avis a San Barnaba
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    La serata dell'Avis a San Barnaba
  • La serata dell'Avis a San Barnaba
    La serata dell'Avis a San Barnaba

«Nonostante la tenuta per certi versi straordinaria della nostra storica sezione - ha proseguito il presidente Fossati - non possiamo abbassare la guardia perché il turn over annuale è costante e richiede l’adesione di molti giovani nella famiglia avisina».

Quest’anno, sino al 31 di ottobre, le donazioni sono state 7.025 contro i numeri registrati nel 2020 che assegnano all’Avis comunale un netto recupero di oltre 200 unità di sangue raccolte che fanno prevedere un numero in salita alla fine dell’anno. Dopo aver approvato un punto all’ordine del giorno rimasto inevaso in precedenza, il presidente, ringraziando il Comune (rappresentato dagli assessori Federico Manzoni e Roberta Morelli) per aver concesso San Barnaba, ha voluto sottolineare un problema annoso che colpisce l’Avis in particolare. «Con i contributi siamo rimasti fermi al 2009 - ha lamentato - e la cosa ci mette in seria difficoltà. Per nostra fortuna ci sorregge fortemente la generosità dei bresciani che hanno un grande e sensibile cuore attraverso la scelta del 5 per mille e le donazioni che giungono alla nostra sede immancabilmente».

Uno dei diplomi consegnati ieri - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Uno dei diplomi consegnati ieri - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

A conclusione di questa assemblea straordinaria sono stati premiati gli avisini più fedeli. Un esercito di grande umanità. Una lunga colonna formata da ben 1.600 donatori avisini da premio che sono finiti in passerella in occasione della cerimonia che mette in evidenza alcune straordinarietà dei volontari bresciani: uomini che hanno raggiunto 150 generosissime offerte di sangue; donne che hanno toccato quota 75. Tredici benemeriti hanno ricevuto la medaglia «Oro Diamante», che corona il termine della donazione attiva per raggiunti limiti d’età; 33 insigniti dell’Oro Smeraldo; 47 dell’Oro Rubino. A tutti gli altri sono state appuntate medaglie d’oro, d’argento e di rame.

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