Joe Bastianich fa sul serio: «Vinco io la Mille Miglia»

Cibo, musica, motori: Joe Bastianich parte per la Mille Miglia con la vittoria nel mirino
Joe Bastianich alla Mille Miglia 2017
AA

All’anagrafe è Joseph, per mamma Lidia è Giuseppe, nonna Erminia lo chiama Giuseppino. Per noi è Joe. Joe Bastianich. L’eclettico italoamericano con sigaro e coppola è noto al grande pubblico come il giudice di MasterChef dallo sguardo severo. In realtà nella sua vita c’è molto, molto di più. Ex broker a Wall Street, il tenebroso Joe ha lasciato la finanza per diventare manager di una serie di ristoranti seguendo la passione per l’arte culinaria che condivide con mamma Lidia (esule istriana di professione cuoca, scrittrice e già giudice di Junior MasterChef). Ama i vini (è sua la cantina di Cividale del Friuli), la musica (suona, scrive, canta), lo sport (è nientemeno che un ironman) e il teatro. Ieri era a Brescia (all’Areadocks e al Seconda Classe) con vini e chitarra. Mentre Roberto Esposito, pianista della band «Joe Bastianich Project», si esibiva al pianoforte dell’Area, Joe l’ha raggiunto per cantare «Thunder Road» di Bruce Springsteen; poi ha ceduto il microfono alla cantante bresciana Elena Tavernini.

Da lunedì Joe sarà al Franco Parenti di Milano per raccontarsi in «Vino Veritas». Nel frattempo partecipa alla Mille Miglia (nel team Ubi Banca). Perché, non ci stavamo dimenticando, anche le auto storiche (soprattutto quelle rosse) rientrano fra le sue passioni. L’obiettivo, per nulla nascosto, è vincere: «Esatto - spiega -. Io ci credo. L’auto è fantastica: Healey Silverstone del ’50, sei cilindri, decappottabile. Siamo prontissimi». Joe sarà il navigatore; a premere l’acceleratore ci penserà, come nel 2015, Luca Pascolini «mio amico e vicino di casa a Cividale del Friuli».

La Mille Miglia affascina il «restaurant man» perché «è una delle corse più pure e sportive del mondo». Se questa gara fosse un piatto per Joe sarebbe «l’ossobuco alla milanese». A proposito di cucina «il giudice cattivo» di MasterChef non si fermerà a pranzo nei ristoranti, ma invita la gente dei borghi attraversati dalla Freccia rossa a portargli specialità locali: «Voglio assaggiare Padova, Ferrara, San Marino, Parma... ». Agli avversari (che vuol... far saltare in padella) Joe consiglia di «stare leggeri e mangiare con gusto».

Tornando ai motori l’ex «Wolf of Wall Street» ammette di avere una collezione di storiche Ferrari. L’auto dei suoi sogni? «Ce l’ho già in garage. Comunque è una Ferrari...». Da utilizzare sulle strade americane o su quelle italiane? «Preferisco quelle italiane». È vero che ricorre all’olio esausto dei suoi ristoranti per alimentare un’auto in Usa? «Sì, l’ho fatto per anni. Ma ora non ho più quel veicolo». Il suo mezzo di trasporto preferito ci sembra di capire che siano le auto, giusto? «No - risponde secco -: è lo skateboard. In America lo uso tantissimo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia